Doveva
tenere un seminario di tre giorni al dipartimento di antropologia
dell’università, aveva condotto uno studio in sud america su quante tribù
ancora usassero sostanze psicotrope nei loro rituali, insieme ad un tentativo
di catalogare e studiare i diversi tipi di sciamani ancora esistenti. Aveva
pranzato in un caffè bruno con un suo collega, che gli aveva dato le chiavi di
un piccolo appartamento dove avrebbe trascorso la settimana che sarebbe rimasto
nella città. dopo il pranzo il professore l’aveva salutato perché doveva
tornare al dipartimento per terminare i preparativi del seminario, lui aveva
tutto il pomeriggio libero e anche la sera, si diresse verso il piccolo
appartamento, dopo aver posato la sua valigia ed essersi riposato un pò decise
di uscire, andò ad un coffeshop che conosceva e prese un paio di grammi di
hashish turco, si fece una canna e tornò a casa, se ne preparò un’altra e si
spogliò nudo, poi andò a fumare vicino alla grande vetrata, stava al secondo
piano, si mise in ginocchio, in modo che da fuori, se qualcuno lo avesse
guardato, avrebbe visto solo il suo torso nudo, appoggiò la canna al posacenere
e si legò il cazzo e i coglioni, poi continuò a fumare, guardava le donne che
passavano, i loro piedi e si eccitava, sentiva il cazzo che si induriva ma non
voleva toccarsi, voleva solo sentire l’energia sessuale concentrarsi dentro di
lui, nelle sue palle, in quel centro pulsante del suo corpo. Si fece sera.
Aveva ancora il cazzo duro.
Andò
sotto la doccia e si lavò, tornò sul letto e si stese, prese gli appunti del
suo seminario e diede un’altra letta, ripassò mentalmente il discorso di
apertura, si sentiva bene, rilassato, in equilibrio, tra i suoi desideri, le
sue pulsioni e il suo lavoro, le cose che doveva fare. Spense la luce e si
addormentò.
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