martedì 15 ottobre 2013

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Cominciai a correre e come fu buio conobbi la paura del mondo e la paura della terra che ogni ragazzo conosce quando è lontano da casa e solo. Avevo paura di non riuscire mai a raggiungere la mia casa.
Corsi e poi non potei più correre. E ricordo perfettamente i tristi rumori della sera; i rumori che nella sera facevano i grilli, le rane, gli uccelli; e l'odore della terra fresca, e lo strano aspetto di tutte le cose nel buio.
Alberi, che nella luce del giorno erano belli e rallegravano, ora destavano orrore. Era l'ombra della notte, così diversa dall'ombra buona del giorno che fa più intensa la buona realtà di ogni cosa che ha sostanza e forma. Era l'ombra nera, e la quiete, e il vuoto. Ma più di tutto era quel trovarmi all'improvviso senza più alcun rapporto familiare con il mondo. Quel mio essere sperduto. Essere sospeso. Spaesato.

william saroyan
che ve ne sembra dell'america?

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