Nuove visioni liquide di vetro e luce che colano da geometriche finestre senza nome, le scrivanie bianche e gli arredi asettici, gli uomini erano seduti in abiti grigi e neri, le donne portavano calze velate e strofinavano i loro piedi su moquette invisibili, c’erano schedari in cui erano state inserite le associazioni mentali create dalle parole strofinare, frizione e nylon e la bava agli angoli della bocca di uno scrittore ammanettato a una poltrona di pelle rossa, impossibilitato a battere le dita sui tasti la sua immaginazione era trasformata in un labirinto di depravazioni sensoriali, i tacchi scandivano il ritmo dei processi di eccitamento su tavole di legno pitturate con vernici vittime di stupri e avanguardie, giovani folli in tute da lavoro erano stati rinchiusi in una stanza e dotati di pennelli, strumenti musicali, amplificatori, modulatori sonori, prototipi meccanici ed elettronici del secolo passato, maschere anti gas e anelli di costrizione fallici, le dottoresse in divisa e stivali entravano per controllare che le riserve di sperma fossero ancora piene, segnavano sui loro quaderni numeri e dati, poi uscivano e si sedevano davanti a dei monitor di sicurezza, si toglievano gli stivali e si facevano massaggiare i piedi da scimmie da laboratorio lobotomizzate, le strade erano ancora proiezioni di miraggi futuristici e gli scaffali erano pieni di suoni disturbanti e sinistri, gli insetti, i ragni e le farfalle erano stati catalogati e studiati, i veleni estratti da rane dai colori brillanti, i travestimenti psichedelici di un vecchio camaleonte degli anni sessanta, i tessuti che le mani cucivano perché incapaci di smettere di tremare, le voglie represse che diventavano abitudini e bisogni, tutto il tempo in cui non avevamo più parlato, i libri che qualcuno ha stampato fra le piramidi crollate nella sabbia e nel silenzio, anche questo sarebbe stato un buon giorno per affondare nei corridoi di un aeroporto, le destinazioni sconosciute inventate da schermi a cristalli di amfetamine, le pupille dilatate di un pilota dalla pelle di metallo, le giovani hostess che ti riempiono il bicchiere, puoi sentirne l’odore quando ti passano accanto e poi decollare in cieli di pure tentazioni cosmiche.
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