sabato 29 ottobre 2022
Roma #29
venerdì 21 ottobre 2022
dream #122
Ero per strada e stavo camminando e sono arrivato davanti a una casa, interamente fatta di legno, situata su una piccola collina - La casa era recintata e qualcuno mi ha detto che era di propietà di alcuni zingari, mi è piaciuta molto dall’esterno e avrei voluto visitarne l’interno, così ho continuato a camminare, girandoci intorno, cercando un modo per entrare - Poi ero nel centro storico di una città sconosciuta, con stretti vicoli e palazzi antichi, dovevo andare a visitare un museo - Ho preso un autobus e prima di arrivare alla mia fermata una donna mi si è avvicinata e così siamo scesi insieme, abbiamo parlato un po’, poi lei mi ha abbracciato e mi ha sussurrato in un orecchio che avevo perso la mia occasione di andare al letto con lei - Si è allontanata e io ho continuato a vagare per la città - Non c’erano più musei dove volessi andare.
lunedì 10 ottobre 2022
dream #121
Un grande spazio, forse l’interno di un capannone industriale, ci sono persone in giro e sembra come se durante la notte ci sia stata una festa, parlo con alcuni ragazzi in spagnolo, perché non voglio fargli capire che sono italiano - Cerco la mia giacca perché non ricordo dove l’ho lasciata, ho un flashback di me stesso seduto su un divano a discutere con due uomini vestiti di pelle nera - Qualcuno inizia a sistemare dei tavoli con sopra dei pezzi di circuiti elettronici, ci sarà un laboratorio (mi domando se Lolo ne sappia qualcosa) ma a me non interessa, quindi esco dal capannone e comincio a camminare ritrovandomi in una zona rurale, mi accorgo di avere di nuovo addosso la mia giacca, devo andare da Sara - Immagini al rallentatore di me e di lei che arriviamo insieme in macchina - Provo a chiamarla da una cabina pubblica ma non risponde, entro in un ufficio informazioni apparso dal nulla, c’è un divano nella sala d’aspetto dove mi siedo, ci sono alcune ragazze in piedi che stanno chiacchierando animatamente, le loro voci mi disturbano, allora esco e provo un’altra volta a telefonare a Sara - Sono in una sala di un museo con un paio di amiche e una di loro mi mostra delle statuette antiche dalle sembianze femminili in una teca aperta, ne prendo una in mano e mentre la accarezzo si rompe, allora cerco di aggiustarla e poi la rimetto al suo posto, arrivano altre donne, forse addette del museo e si accorgono del guaio che ho combinato, però non mi dicono niente, anzi ci mettiamo tutti quanti a parlare, a raccontarci storie, in maniera tranquilla, osservando gli oggetti presenti nella sala, toccandoli, immaginando la loro origine - Sono per le strade di una città che non conosco e poi mi ritrovo in un parcheggio sotterraneo, sono davanti a una cabina simile a un’ascensore, ci entro dentro, lo spazio è minuscolo, quasi non riesco a muovermi, le porte della cabinascensore si chiudono (neanche mi ero accorto della loro presenza) e questa inizia a spostarsi, mi sembra verticalmente ma non ne sono sicuro, non ho idea di dove mi stia portando, sento una leggera ansia impossessarsi di me al pensiero che la cabinascensore si blocchi - Le porte si aprono, sono fuori, mi ritrovo in un’area urbana, di cemento, ci sono dei gazebi e sembra si stia svolgendo una piccola cannabis cup, rimango un pò lì, guardandomi intorno, poi arriva Lolo e mi dice che dobbiamo andarcene perché qualcuno ci sta osservando, allora lo seguo e camminiamo in silenzio per questa città sconosciuta e poi ci ritroviamo davanti a una enorme costruzione circolare come molte colonne, dall’aria vagamente barocca - Poi l’immagine mentale di questo luogo come se lo stessi vedendo disegnato su un foglio, dall’alto, nel suo progetto originale - Vorrei tornare alla cabinascensore ma non so come fare - Non trovo più Lolo - Sono a una festa, c’è parecchia gente intorno, posso quasi sentire il contatto dei loro corpi contro il mio - A un tratto mi giro all’improvviso e alla mia destra c’è Paul, i nostri occhi si incrociano, cerco di parargli prima che scompaia - Alcune foto di Sara in versione sadomaso scorrono sullo schermo della mia mente, arrivando chissà da quale videoproiettore psichico - Qualcuno mi chiama, non rispondo - La notte ha profili e ombre seducenti.
ZetaElle #28
Tornato in città Zito Luvumbo si era ritrovato pieno di cose da fare e organizzare. Simulazioni di guerriglia urbane per le strade dei qua...
-
I dolori iniziano lunedì mattina, al lavoro. Durante la lezione mi tocco il lato destro della bocca e sento crescere una...
-
Ce l’hai una sigaretta? - chiede il tossico. Non fumo, mi dispiace – rispondo. Allora che me la vai a cercare? No, non ho quest...
-
Per capire il significato di quella perdita dovresti passare almeno cinque o sei anni con una stessa persona e vederla tutti i giorn...