Non c’era quasi nessuno intorno e le onde arrivano lucenti e lente, con il bianco scintillante della schiuma, avrei voluto trascendere questo mondo, quello delle persone con i loro stupidi e continui e purtroppo inutili problemi, rimanere in contemplazione di quanto di meraviglioso continuava ad esistere fuori e dentro di me. Si stava bene da soli, più di quanto avessi mai creduto, le decisioni da prendere erano più semplici, avevo voglia di tuffarmi, di farmi un bagno, poi asciugarmi al sole e rimanere così per l’eternità. Godermi questo tempo infinito racchiuso in ogni secondo mentre tutto il resto vorticava in una danza senza senso, anche questi istanti spariranno e la mia voce ti parlerà ancora, quando ti accorgerai che non sarò più qui.
mercoledì 21 dicembre 2022
(fuori)Roma #31
martedì 20 dicembre 2022
dream #128
lunedì 19 dicembre 2022
Malaga #2
Me ne resterò un altro pò qui, seduto, a guardare le persone passare, a bere vino, senza far niente, poi me ne andrò, forse a casa, forse dove non avevo mai pensato di poter arrivare, da solo, si, da solo, questo si che mi piacerebbe, continuare a viaggiare in compagnia di me stesso, la migliore, in alcuni momenti, anche nei peggiori preferibile a quella di altri, prima che tutto cambi e nei ricordi possa ancora guardarti.
domenica 18 dicembre 2022
Orgiva #78
A volte il pensiero della morte mi sembrava una dimensione appagante, quieta, poi ci sarebbe stata l’attesa della prossima rinascita, nella quale mi sarebbe piaciuto essere una pietra, un albero o magari un gatto ma mai, mai, mai più un essere umano, questo no, era uno scherzo crudele, un ridicolo spettacolo di poche ore, come aveva detto qualcuno, ripetuto per secoli, ognuno con la sua meschina brama di dire e fare quando era così evidente come ogni cosa fosse passeggera e transitoria, la gloria, la fama, il successo, il potere, erano una moltitudine di sciocchezze che avevano la stessa consistenza dell’aria o forse anche meno.
Le rondini volavano veloci nel cielo e Pepe sembrava invecchiato di quasi dieci anni, avevano smantellato il Chico Bar (chissà dove erano finiti Miguel e i suoi parrocchiani) e ci avevano fatto un altro di quei ritrovi vegani per hippie con i soldi e suonatori di tamburi barbuti e gaudenti, che non capivo bene se anche loro avessero iniziato a starmi sui coglioni. La luce del sole mi avvolgeva mentre fantasticavo ancora sulla concreta possibilità di rimanere per i miei anni a venire nella pura contemplazione di me stesso, di quello che avevo dentro, dei riflessi interiori, delle meraviglie della natura, del film incessante dei ricordi. E poi il silenzio e la danza della mente, quando i pensieri tacevano e apparivano forme e colori e coreografie di intuizioni o idee senza senso che potevano diventare arte o follia, che potevano trasformarsi in uno scritto, corsaro suggeriva sorridendo un vecchio scrittore omosessuale, come quello di adesso, quando la mano scivola lungo l’orizzonte del foglio, del mare interiore, senza sforzo, senza attriti e io mi sento di nuovo a casa, in questo mondo e in quelli dell’immaginazione, dove ci saranno altri viaggi ad aspettarmi, dove c’è la misteriosa consapevolezza che la vita stessa sappia dove condurmi, in altri luoghi ancora sconosciuti eppure già così familiari al mio cuore.
C’era ancora il profilo di una montagna che respira davanti ai miei occhi e poi chissà cosa al di la delle sue linee che vibrano di colori caldi e pulsanti, forse solo la maestosità dell’abisso che ci portiamo dentro, che si agita, freme e ondeggia senza mai smettere di essere puro e immobile nelle profondità del suo oscuro splendore.
venerdì 16 dicembre 2022
dream #127
martedì 13 dicembre 2022
dream #126
Ero in una vasca piena di acqua ma la sensazione era più quella di averci dormito dentro e di essermi appena svegliato, avevo un pò freddo, così ho aperto il rubinetto dell’acqua calda - Stavo camminando per le strade di una città, pensando di andare all’università per seguire una lezione di scrittura creativa ma poi mi sono detto che non era altro che una stupida perdita di tempo, così ho deciso di continuare a vagare - Nelle sale di quello che sarebbe potuto essere un centro sociale un gruppo di persone stava girando un videoclip, mi sono avvicinato a una di loro e ci siamo messi a parlare, poi un uomo mi ha dato una poesia scritta fra le righe di una pagina stampata, non riuscivo bene a leggere le parole, avevo bisogno di più luce, così ho deciso di uscire fuori, accorgendomi che adesso c’erano più persone in giro di quando ero arrivato - Quando ho provato a rientrare dentro si era formata una piccola calca davanti all’ingresso del centro sociale, ho cercato di farmi largo e all’improvviso è iniziata una musica punkrock e le persone si sono messe a pogare - Ero di nuovo in una delle sale, ho adocchiato una sedia di plastica e mi ci sono andato a sedere, ero stanco, nella mia mente sono apparse delle immagini come fossero quelle registrate da un cellulare, a cui poi si è aggiunta anche la colonna sonora, video e audio erano di bassa qualità ma sembravano una buona idea per fare un videoclip - Ero con Lolo in una stanza, indossavo la mia camicia floreale e psichedelica, io e lui stavamo discutendo di mescalina e mezcal e della differenza fra le due sostanze, sembrava estate, Lolo ha acceso una sigaretta, l’ho guardato e sono rimasto in silenzio.
mercoledì 7 dicembre 2022
Roma #30 (ostiense)
Ostiense, piove. Alla destra una parte del gazometro galleggia nell’aria grigia, ho parcheggiato poco distante e mi sono messo a scrivere. Dallo stereo la musica dei St. Germain, il loro album Boulevard. Ieri sera ho visto Cannibali di Liliana Cavani, a Garbatella, nella sede anarchica. Mi sono bevuto un paio di birre durante il film. Mi ha fatto quasi bene stare di nuovo in un piccolo gruppo di persone. Volevo fare delle foto oggi ma la luce non è quella giusta, sia nel cielo che nel mio cuore, sto scrivendo su un foglio di carta trovato in macchina e c’è qualcosa di romantico in tutto questo. Non sono molto lontano dall’Alpheus, ci andavo ogni tanto a ballare e ubriacarmi quando ero un ragazzo, non ho molti ricordi di quelle serate. C’era anche un pub dove si potevano fumare le canne, più giù, sempre sull’Ostiense, poi l’hanno chiuso, ma questo è successo tanti anni fa. Le gocce di pioggia formano composizioni astratte e liquide sul parabrezza e al di là di esso ci sono altre macchine parcheggiate e forse lungo le strade, fra i palazzi, c’è una di quelle esistenze che lo scrittore brama e inventa, dalle quali è sedotto nei sogni e nelle fantasticherie diurne o quando si riposa a occhi chiusi sotto un albero o su un divano - Una piccola stanza, i tappeti, i cuscini, gli oggetti, le scatole con le sostanze, i libri, i dischi, i quaderni e il tempo, tutto il tempo a disposizione, per scrivere, più di ogni altra cosa o per non fare niente, per oziare, per ricordare, per lasciarsi trasportare - La memoria è sull’asfalto, si sta sciogliendo e io ho voglia di camminare e sognare nel giorno, solo un altro pò, visualizzando nuove camere, immergendomi nei riflessi lucenti della vita, in quello che solo io posso vedere e amare e piangere e rincorrere e smarrire. Fra queste strade, nella loro sporcizia, negli angoli bui, in quei portoni dove non si dovrebbe entrare mai e per questo così invitanti e misteriosi. Continua a piovere, leggermente, in una mattina simile a quelle in cui mi perdevo solitario per qualche città inglese. Vagando nel vuoto, perché era quello che sempre avevo voluto. Essere libero e non dirlo a nessuno.
giovedì 1 dicembre 2022
dream #125
ZetaElle #28
Tornato in città Zito Luvumbo si era ritrovato pieno di cose da fare e organizzare. Simulazioni di guerriglia urbane per le strade dei qua...
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I dolori iniziano lunedì mattina, al lavoro. Durante la lezione mi tocco il lato destro della bocca e sento crescere una...
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Ce l’hai una sigaretta? - chiede il tossico. Non fumo, mi dispiace – rispondo. Allora che me la vai a cercare? No, non ho quest...
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