La
superficie dell’acqua era percorsa da leggere vibrazioni concentriche, piccoli
pesci argentei nuotavano sotto di essa, la loro immagine si sdoppiava in quella
delle loro ombre, nero e argento si inseguivano in maniera inestricabile – la
superficie dell’acqua luccica in milioni di infinite scintille, alti alberi,
verde scuro, circondano il lago, immergendolo in una quiete dorata, il sole
domina dall’alto questa visione, trasformando le montagne in proiezioni
azzurrine impossibili da raggiungere – qualcuno cammina tra i boschi, seguendo
i discorsi della mente, il silenzio arriva improvviso, lasciando spazio a nuove
intuizioni, un filo di un bianco brillante appare fra i tronchi, il giovane si
inoltra tra di essi, odori e preziose scoperte gli indicano il cammino, si
guarda le mani e le vede svanire in un riverbero di tarda estate.
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Warsaw #3
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