venerdì 17 maggio 2024

dream #143

 Su una spiaggia, in una località balneare, lungo le coste del Galles, ero da solo e mi sono tuffato nell’acqua, c’erano delle correnti che hanno iniziato a trascinarmi con loro e riprese aeree del mio corpo nel mare e i miei respiri e la paura e poi mi sono ritrovato a terra, mentre camminavo in un paese totalmente sconosciuto, con indosso un costume e una maglietta e ancora il timore, il panico di non sapere dove essere, di non avere soldi, di non riuscire a tornare indietro - Ho incontrato alcune persone dentro un locale nel quale mi ero fermato e ho parlato con loro e mi hanno invitato nella loro case e gli ho chiesto dove eravamo e loro mi hanno mostrato una mappa sulla quale non riconoscevo nomi e geografie e chiedevo se fossimo in Galles anche se avevo dimenticato come si chiamavano i posti dove avevo vissuto e dai quali mi immaginavo di provenire - Ho raccontato la mia storia, la mareggiata, ma mancavano i particolari e la mia memoria sembrava malleabile e scivolosa, composta da una sostanza mutevole e oscura, non ricordavo, non riuscivo a ricordare chi fossi - Poi sono arrivate altre persone e ci siamo seduti a una tavola e c’erano cose da mangiare e una bambina che sgambettava fra di noi e poi ho chiesto ai presenti se volessero guardare le mie foto, che sono apparse all’improvviso sullo schermo di un televisore e anche queste immagini mi sembravano estranee, anche se in bianco e nero e simili ai miei scatti e alcuni erano dei nudi, quasi pornografici e poi mi sono alzato per andare a pisciare e nel bagno c’era un letto e altra gente che continuava a entrare e a parlarmi fino a quando qualcuno ha detto che era arrivata una donna, che aveva chiesto di me e che adesso stava venendo in casa e poi ti ho vista ed è stato innegabile il mio stupore, che fossi tu l’unica persona venuta a cercarmi e allora ti ho chiesto perché ero lì, che cosa era successo e tu mi hai raccontato una trama che non corrispondeva con quella della mia mente obnubilata ma ti ho seguo lo stesso, perché volevo andarmene e siamo saliti sulla tua vecchia auto e abbiamo attraversato strade e visto stazioni dei treni e un parcheggio in cui ci siamo fermati e tu sei diventata un’altra e allora un ricordo è sbocciato nel cuore e ho rivisto me stesso in tutte quelle occasioni in cui avrei voluto amare qualcuno senza riuscirci e la gabbia dei sentimenti silenziosi e quelli che anche la voce, con le sue bugie, non poteva esprimere ma solo gli occhi e gli sguardi, con la loro meraviglia e la loro luce, mentre la realtà svaniva e nuovi scenari confondevano i sensi.

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