sabato 14 settembre 2024

ZetaElle #4

 Nelle mattine di quiete e luce Zito Luvumbo usciva dalla stanza del suo albergo e  passeggiava per le strade del quartiere, ancora silenziose e poi, dopo le sette, se ne andava ai giardini di Piazza Vittorio, si sedeva su una panchina e ripassava mentalmente le parti che avrebbe dovuto interpretare e i dialoghi che avrebbe dovuto recitare quando i giusti interlocutori si fossero presentati. Ogni intervallo di tempo racchiudeva una serie di passaggi, a volte sconosciuti, che lo avrebbero portato a quello successivo. Sarebbero così cambiati i luoghi d’azione e le finalità dei propri gesti. Nuovi contatti e nuovi schemi. 

Zito Luvumbo e John Bosco si incontrarono all’interno del mercato dell’Esquilino, rispettivamente nelle vesti di un rifugiato politico e di un religioso, parlavano mentre camminavano, fermandosi ogni tanto davanti a una bancarella, come se fossero interessati all’acquisto di qualcosa. C’erano messaggi che venivano comunicati tra le parole e i codici che Zito Luvumbo registrava da qualche parte nella sua mente. Codici che sarebbero poi diventati sequenze di gesti in situazioni successive o all’interno di scene oniriche. John Bosco era sorridente e proveniva da qualche paese africano. Le tecniche di guerriglia militare che in un periodo della sua vita aveva imparato venivano decodificate e assorbite dalle orecchie di Zito Luvumbo, mentre le paragonava con le sue e le sistemava in zone mentali, in cui l’azione era sempre accompagnata dalle armi e la violenza diventava un linguaggio che oscillava tra reazione e rivoluzione. C’era una storia mondiale che uomini avidi avevano inventato e che altri, meno legati a soddisfare il proprio ego, avevano cercato di cambiare e riscrivere, fino a quando il potere e le sue perverse logiche li avevano ingabbiati tutti quanti. Le prigioni fiorivano nelle menti e si trasformavano in ideologie e gli uomini, intrappolati in allucinazioni collettive, si abbandonavano all’inganno del momento, fino a quando quello successivo sarebbe arrivato.


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