sabato 22 marzo 2025

ZetaElle #27

 Scriviamo nel parco, propose lo scrittore o almeno proviamoci, proprio ora che non c’è nessuno e gli alberi sono quiete presenze e ci sono file impazzite di formiche che si arrampicano ovunque - Te li ricordi gli acidi e le tende e le nuvole e gli stendardi al vento al festival di Glastonbury? Quando gli Oasis hanno cominciato a suonare e quanto eravamo giovani, solo fragili e innocue figure nel tempo.

Freddy aveva portato la valigetta con i contanti per i finanziamenti illeciti e per l’acquisto di droghe e armi e Zito Luvumbo lo aveva incontrato in un bar vicino alla stazione, aveva preso la valigetta con i soldi e poi era svanito nel bel mezzo di una strada per riapparire poco dopo nelle vesti sporche di uno straccione addormentato fuori da una baracca, sotto i piloni anneriti della tangenziale, accanto alla stazione Nomentana, una baracca che si era costruito da solo, con i residui delle svanite speranze di ogni miserabile - Accendeva un fuoco fra alcune pietre, dove cucinava le sue povere cene e questo vagabondo sognava di Zito Luvumbo e dei suoi affari, dei viaggi e delle sue molte vite e al risveglio si dimenticava di tutto e solo così Zito Luvumbo sarebbe riapparso all’interno di una stanza arredata con cura e avrebbe parlato con i presenti dei suoi prossimi piani, delle tecniche di guerriglia psichica, dell’arte del non fare e di quella del sognare.

Lo scrittore immaginava pause e ne cambiava le prospettive, i tunnel onirici si aggrovigliavano e non c’erano risvegli improvvisi e sorprese, solo l’attesa silenziosa dell’alba e la tua pelle addormentata al mio fianco e i tuoi occhi al mattino, quando si aprivano e guardavano il mondo come se lo vedessero per la prima volta.


Nessun commento:

Posta un commento

ZetaElle #28

  Tornato in città Zito Luvumbo si era ritrovato pieno di cose da fare e organizzare. Simulazioni di guerriglia urbane per le strade dei qua...