Il
sole è un’ostia bianca in un cielo grigio e sconsacrato. Attraverso un parco in
una mattina solitaria, uno scoiattolo e la sua sagoma immobile al lato di uno
stretto sentiero di pietra, poi i suoi movimenti spiraliformi, le scie luminose
che si attorcigliano intorno al tronco dell’albero su cui si sta arrampicando,
gli spazi verdi, le colline, un ponte sospeso sul vuoto, altri sentieri, la
terra rossa, piante che esplodono come fuochi d’artificio in un fermo immagine
psichico, gli echi delle parole risuonano nei pensieri notturni, sempre più
lenti, fino ad un punto di arresto, i loro contorni che si confondono in una
foschia autunnale. L’ora del tramonto, i colori in lontananza della luce che
filtra attraverso le nuvole, i quadri di Constable, camminiamo in un mondo di
cui non conoscevamo neppure l’esistenza mentre osserviamo la realtà e la sua improvvisa
riproduzione sulla nostra tela mentale.
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