E’ ancora inverno da qualche parte nel mondo e ci sono cristalli di ghiaccio sul parabrezza della macchina e nuvolette di aria condensata che mi escono dalla bocca ed è mattina e i nodi del passato si stanno sciogliendo diventando frammenti di luce su una pellicola di fotogrammi inesplosi - Ci sono immagini di una cucina illuminata dal giorno e quiete e i lenti movimenti di un gatto che mi si avvicina mentre preparo il caffè e poi mi siedo davanti a una delle grandi vetrate, c’è silenzio e ci sono i profili di alberi che diventano quelli dei palazzi di una città immaginaria, migliaia e migliaia di riflessi, migliaia e migliaia di direzioni possibili, anche se non ho nessuna intenzione di muovermi da qui - Il gatto si fa più vicino, trova un confortevole spicchio di sole e ci si sdraia, calmo, consapevole di questo momento, un leggero fumo sale dalla tazza di caffè che ho fra le mani, insieme al suo aroma - Ci sono anche altre immagini, quelle di giornate trascorse al mare, del luccichio delle onde, di quello della sabbia, il suo calore sotto i piedi, le dune, le piante desertiche, i profumi dispersi nell’aria - Ci sono quadri che nessuno ha mai dipinto e romanzi meravigliosi che aspettano solo di non essere scritti, la vita comincia di nuovo in qualche parte del mondo anche se io non so esattamente dove e l’inverno diventa primavera nel cuore di qualcuno e la primavera estate in quello di altri - Accarezzo la pancia del gatto, mentre si gira e mi osserva, ci incontriamo fra queste pagine mio perduto amore, come fossero le lenzuola di un letto disfatto, perché è solo qui che ti stringerò a me, perché del tuo sorriso non rimanga altro che un suono sospeso, un movimento leggero, un fremito delle labbra o uno sguardo nel buio.
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