Alcune
volte non avevamo da mangiare e qualcuno bussava, aprivamo la porta e lo
lasciavamo entrare, alcune volte non sapevamo chi fosse ma se aveva una busta
con del cibo e soprattutto da bere allora era ben accetta, qualcuno andava in
giro per le strade a cercare dentro i cassonetti, aveva una lampadina e un filo
di ferro che finiva con un gancio per prendere le cose più lontane
nell’universo della spazzatura e si tagliavano buste per vedere cosa
contenessero e avanzi di cibo e parti elettroniche che non sarebbero più
servite e ce ne erano così tante di queste persone e le vedevi la mattina
presto o la notte, muoversi lente, sporche, da un cassonetto all’altro e uomini
e donne seduti in ginocchio per strada, davanti ad una chiesa, in cui nessuno
entrava, perché più a nessuno fregava un cazzo di dio e i loro stomaci erano
vuoti esattamente come i nostri e allora la cosa più intelligente da fare
sembrava quella di buttare giù un’anfetamnia o una gialla per non sentire i
morsi della fame e lasciarsi esplodere il cervello in visioni di bianca luce.
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