La pioggia batteva tranquilla sopra la roulotte dove dormivo, avevo un grande letto con una coperta arancione dai disegni orientali e l’odore dell’incenso e le candele e una tenda che sembrava una cupola, fuori dalla roulotte, nella quale potevo sedermi su un enorme cuscino che cambiava forma e leggere e riposarmi e stare con gli occhi chiusi ad ascoltare il vento e le foglie, le nuvole e il sole, quando finalmente si mostrava, la sua luce che trasformava il paesaggio e le colline circostanti, le stesse che poche settimane prima avevo visto in un altro luogo, immerso in un sogno che non si ripeterà mai più e i giorni passati a Liverpool insieme a Maria ed era come se nulla fosse cambiato, eravamo ancora noi, con tutte le emozioni e le sensazioni che ci avevano unito e separato ed era bello starle di nuovo accanto, abbracciarla, darle un bacio su un guancia, vedere i suoi occhi che emanavano quel bagliore speciale e abbiamo camminato come se non ci fossimo mai lasciati e alla stazione, prima di salutarci, ci siamo abbracciati e ho sentito un calore proprio nel centro del mio petto, che si espandeva e allargava ad ogni respiro ed era l’amore, il suo amore che mi riscaldava e che diventava parte di me ed eravamo stretti e le ho baciato i capelli e sono salito sul treno e poi lei mi ha seguito e l’ho vista fuori dal finestrino e sono arrivate le lacrime e le ho sorriso, poi lei si è girata ed è andata via e io l’ho continuata a guardare e lei si è fermata proprio all’inizio del treno e ha aspettato che questo partisse e poi è scomparsa e ancora ricordavo tutte le volte che l’avevo vista allontanarsi ed aveva sempre quella tristezza nel volto, era un essere meraviglioso e troppo spesso non ero riuscito ad accoglierla nella mia anima come sarebbe stato giusto fare fino a quando le ho dovuto dire addio e credevo che non l’avrei mai più rivista mai poi ci rendiamo conto che se tutto è destinato a perdersi è anche vero che ogni viso può essere ritrovato e baciato di nuovo e la notte proseguono le strane vite che continuo ad attraversare e i tramonti trafiggono le nuvole con la loro dolorosa bellezza, ci sono gli occhi di un bambino che mi guardano, i suoi passi sul prato e la sua gentilezza, imparo da lui, giorno dopo giorno, tutto quello che avevo dimenticato, seguendolo piano nei suoi giardini di meraviglia.
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