lunedì 28 settembre 2020
dream #99
giovedì 24 settembre 2020
Cigarrones #15
Sebastian era un artista, un pittore e anche un uomo molto dolce e sensibile, delicato e gentile, un giorno mi aveva giustamente domandato che cazzo ci stessi a fare a cucinare per Wibbs e consorte, visto la sua evidente rudezza, gli avevo detto che questo era il punto e che così, a volte, va la vita.
Lui ha preso un pezzo di cartone dalla polvere della terra scura e da una borsa ha tirato fuori dei pennelli e un tubetto di vernice nera, lo ha aperto e ha spremuto fuori un pò di colore, poi ha iniziato a dipingere, quasi in maniera frenetica, impulsiva, mi guardava, dipingeva, poi mi guardava di nuovo, io cercavo di rimanere fermo senza ciondolare, nel frattempo alcune gocce di vernice hanno iniziato a cadere sulla terra scura ed è come se Sebastian stesse avendo un orgasmo e stesse eiaculando la sua arte ovunque e dopo aver finito e avermi dato il mio ritratto, mi ha ringraziato, dicendomi di averlo liberato e io gli ho sorriso in silenzio.
Poi ho dato una lunga sorsata dalla mia bottiglia di vino rosso, le stelle vibravano nel cielo, senza nomi che potessero creare nuovi inganni e nuove illusioni, to the next dream - ha detto Sebastian, prima di svanire nel buio e nei misteri della notte e in tutto quello che nessuno di noi avrebbe mai conosciuto di essa e dio ciò che alla sua fine sarebbe successo.
giovedì 17 settembre 2020
...
"He remembered Alejandra and the sadness he’d first seen in the slope of her shoulders which he’d presumed to understand and of which he knew nothing and he felt a loneliness he’d not known since he was a child and he felt wholly alien to the world although he loved it still. He thought that in the beauty of the world were hid a secret. He thought the world’s heart beat a some terrible cost and that the world’s pain and its beauty moved in a relationship of diverging equity and that in this headlong deficit the blood of multitude s might ultimately be exacted for the vision of a single flower."
cormac mccarthy
all te pretty horses
lunedì 14 settembre 2020
Orgiva #14
giovedì 3 settembre 2020
Cigarrones #14
Era quasi il tramonto e mi sentivo il corpo leggero e stavo tornando da dove ero venuto, non ne sapevo il motivo, perché ogni decisione che prendiamo non è altro che un trucco della nostra mente e allora mi sono fermato nello splendore improvviso di un istante e mi sono guardato intorno e i pendii delle montagne respiravano, i colori si muovevano lenti, meravigliosi, in un riverbero costante di luce divina, perché stavo camminando? Dove stavo andando? Dove stava andando ognuno di noi? Non c’erano risposte e mai ce ne sarebbero state, oltre a quelle che la morte ci avrebbe dato, le onde del tempo ci trascinavano con loro attraverso i misteri di questa vita e di quelle che sarebbero venute dopo.
Mi sono seduto a osservare la natura che mi circondava e a cui appartenevo, non c’erano direzioni da seguire al di fuori di quelle che mi avevano portato in questo istante di assoluta perfezione, c’era una canzone che il vento e la terra mi stavano insegnando, la sentivo nel cuore e in ciò che in esso si nascondeva, poi il silenzio e la quiete del cielo hanno avvolto con la loro bellezza ogni cosa e di tutto quello che ho sempre creduto essere reale non è rimasto altro che polvere di stelle, quella di una sensuale notte, ammantata di sogni sempre più fuggevoli, ho camminato lungo la frattura dei mondi, nulla mi sembrava vero e nulla era mai stato così nitido e vivo nel manifestarsi davanti al mio sguardo, ho vagato in questo vuoto danzante come fosse un atto d’amore, per arrivare in quel luogo dove origine e fine si perdono in un respiro di eternità.
martedì 1 settembre 2020
Orgiva #13
ZetaElle #28
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