C’è neve sulla cima delle montagne e il nuovo giorno apre ferite di luce nel cielo grigio ed echi di sofferenza nella mia anima, per i giorni andati e per le sconfitte, per le fughe e gli imprevedibili momenti di isolamento, per tutti gli attimi di cupa disperazione con cui la vita ha educato il mio caos, le calde onde continuano ad arrivare e io le ho chiamate amore anche se non erano altro che il ripetersi di una resa dopo l’altra, una disillusione a cui nessuno dovrebbe credere, è stata solo ogni lontananza l’unica capace a mostrarmi la differenza fra la realtà e il suo illusorio riflesso - Sulla spiaggia dorata dei miei respiri ancora mi siedo senza parlare, a guardare le onde arrivare, non possono più raggiungermi ora o toccarmi, in questa distanza c’è ogni cosa che ho dovuto abbandonare per poi impararla di nuovo, questo oceano di momenti scomparsi, risplende quieto di una bellezza impossibile da afferrare mentre la sabbia del tempo scivola senza fare rumore fra le dita di una mano invisibile, perché e solo nel nostro abbandono che troveremo la via per giungere dove mai abbiamo creduto di poter arrivare.
domenica 23 maggio 2021
Senza titolo
Cominciano ad arrivare come lente onde, le emozioni, i ricordi, il dolore, arrivano e si mischiano fra di loro e lambiscono questo posto oscuro e lucente che è il mio cuore e c’è ancora ognuno di voi in questo luogo, i vostri occhi, i sorrisi, gli sguardi, la vostra pelle, tutte le domande a cui non ho finito per rispondere, tutte le parole che non ci siamo più detti, i gesti di dolcezza improvvisa, gli schiaffi, le pause, i silenzi, gli addii che non ho mai avuto il coraggio di pronunciare.
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