martedì 4 aprile 2023

Roma #34

 Sempre la stessa merda tornando da dove si era venuti, niente risa, poca luce, dove sono finiti il vino e le rose? Nella spazzatura, sospirava lo scrittore così come la vita di molti di noi, eppure una parte di me sapeva di trovarsi esattamente nel posto giusto, sempre mutevole, pronto a svanire, eterno in un istante di felicità oppure perduto, smarrito e ritrovato chissà quando nelle oasi e nei giardini fioriti della memoria - Erano ancora lì alcune delle persone che avevo conosciuto e la tristezza che aveva accompagnato il loro abbandono mentre attendevo che un ricordo sbocciasse - Da Londra a Roma, i pensieri del consumo erano tornati a strisciare nella mente, soldi, pagamenti, bollette, lavoro - Poi gli stupidi echi di conflitti familiari - Le tentazioni alcoliche, feticistiche, sadomasochistiche e masturbatorie - Non riuscivo a uscirne, conoscevo bene l’illusione e continuavo a renderla reale, anche se una voce dentro di me ripeteva che era tutto un gioco, una farsa, una sciocca sciarada erotica dove non c’erano vincitori né vinti ma solo la stanchezza allucinatoria di una ripetizione continua con ormai minime e insignificanti variazioni - Mattine silenziose sul divano di casa, in bilico sul divenire - Rimanere, lasciarsi andare, scomparire definitivamente - Bella serata al pub a scrivere, immagini romantiche nella sala cinematografica mentale privata dello scrittore, la pinta di birra davanti alle sue mani, i dialoghi inesistenti di personaggi che non sarebbero mai esistiti, sapevo che ci sarebbe stato un momento preciso in cui avrei capito cosa fare esattamente, un nuovo segmento di tempo che sarebbe diventato la mia esistenza, non avere paura amore mio, in ogni modo, non mi dimenticherò mai di te.

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