Guido una macchina senza cofano e sul sedile
posteriore ci sono Marco e Rosaria, ci stiamo dirigendo a un matrimonio – mi
fermo sul bordo di una strada e provo a chiamare mia madre al telefono, lei non
risponde, tento una seconda volta e sono più fortunato, le chiedo se ha visto
il cofano a casa, sotto il tavolo o da qualche altra parte, lei mi dice di no –
sono in ascensore e sto salendo verso l’appartamento di Marco e Rosaria, li
vedo per le scale, mi fermo al loro piano, il quinto, poi scendo al quarto e li
faccio entrare nell’ascensore – mi avvicino verso la mia macchina, è rossa, sul
sedile anteriore destro c’è mia nonna, la saluto, poi arrivano Bea e Maria e si
siedono dietro, Maria ha un vestito verde, dobbiamo andare a un matrimonio – il
viale alberato che porta alla casa dei miei nonni ad Aphex, alla rotonda, dove
il muretto curva, ci sono dei letti improvvisati e dei bidoni con delle braci
dentro, arrivo davanti al cancello, Maria mi sta aspettando, sembra triste, la
saluto con un bacio sulle guance – Praga è una città sotto assedio, gli
areoplani nel cielo grigio sganciano le loro bombe, le persone fuggono in ogni
direzione, trovo rifugio in una strada buia, non so dove andare, l’attesa è una
speranza silenziosa.
mercoledì 19 luglio 2017
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