Sentieri sinuosi, serpenti di sabbia, dune mosse, le scie di fuoco nell’aria, la realtà in movimento, oscillazioni psicotrope, il vino, le birre, le memorie rinchiuse in clessidre rampicanti, giardini pensili in caduta libera, associazioni e deviazioni, i corpi nudi fra le onde, le scogliere luminose, la linea dell’orizzonte sulla quale il sole si schiaccia in un morbido tramonto, circonferenze esoteriche tracciate sulla sabbia, gli aquiloni volteggiano lungo traiettorie psicotiche, rumori plastici e metallici, ipocondrie vegetali, carene, ancore, le storie dei marinai perduti, morenti flagellazioni estatiche, punizioni, latrine e oscenità latenti, lei che apre la bocca, gli occhi bendati, la punta del mio cazzo che scivola dentro le sue labbra, la lingua che saetta incontrollata, l’energia sessuale traccia percorsi di frustrazione e piacere, il suo culo poggiato sulle mie palle, ci abbracciamo e ci addormentiamo, l’impulso improvviso di un’erezione, i pensieri sfumano in colori chiari, le foglie e l’erba che ondeggiano in sinfonie visive, i suoi capelli su cui facevo scivolare le mie dita, mi sentivo ancora un ragazzo accanto a lei, incomprensioni e cadute, una danza di attimi che finiranno dispersi fra sottili strisce di luce, la penombra, il suo calore, la stanza in cui sei tornato, quella in cui adesso ti trovi, le vie di città sciolte nel bianco dell’estate, gli appuntamenti dimenticati, i colloqui d’ira e rancore, i volti, le facce, le espressioni costruite da maschere meccaniche, fisionomie grottesche, carnevali, storpi saltellanti ebbri d’assenzio, parcheggi privati seppelliti sul limitare di metropoli nascoste dai fumi di industrie vaganti, le mine inesplose, le bombe addormentate su inesplorati fondali oceanici, echi e misteri, solventi chimici come trucchi di un inferno estetico, gli stimoli elettrici, le nazioni in rivolta, il tempo che assolve ogni nostra possibile condanna, giudizi sospesi, giardini morali pensili, lacrime e insicurezze, progressioni emotive eseguite su sintetizzatori sintetici, lo sguardo vacuo di un assassino annoiato, l’accadere di un gesto, troverai una ragione, prima o poi, per lasciarti tutto alle spalle, raccontami di te, degli anni e delle guerre, di ogni amore che le tue gambe aperte hanno conosciuto, di ogni carezza che il destino ti ha negato, delle tue sigarette rollate a mano, delle tue preghiere davanti a un fuoco che sentivo ardermi nel cuore.
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