Berlino città distrutta, dai sogni grigi di topi in divisa, una stanza sotterranea di un albergo metropolitano, parlo con un ragazzo mentre siamo seduti nei resti al neon di un liquido loungebar, gli chiedo dove posso comprare un pò d’erba e delle pasticche, lui ha i contatti, roba buona, a quanto sembra. I viaggi sotto la superficie di cemento armato e pelle coperta di latex nero, il disperdersi del fragore delle bombe cadute da bocche dementi, i fantasmi di guerre e padri che inneggiavano a vittorie perdute. Seguivo alcune persone, forse dei clandestini, fuori da un cimitero c’erano incontri segreti, scambi di identità sessuale, ipotesi di guerriglia urbana, poi nelle aule fumose di scorregge oppiacee un manipolo di studenti dell’università balinese discuteva delle cittàstato, delle divinità mesopotamiche, di agricoltura primitiva e nomadismo, si lasciavano offerte di cibo sui piatti sporchi della mensa sumerica allestita in una darkroom abbandonata, i circoli di autocoscienza e autorassegnazione, le preghiere e i feticci, statue senza braccia violentate in attimi di estasi da primati arrapati, gli straccioni travestiti da leader religiosi con tuniche e cravatte abbinate, il cristianesimo ci ha rotto i coglioni, imprecava un uomo nudo nel mezzo di una strada vuota, duemila anni di queste cacate fuorvianti e ancora ‘sto cristo appeso a una croce, le sirene delle autoambulanze in lontananza, le squadre antisommossa in fila lungo marciapiedi sgretolati dalle dita dei piedi di folle in tumulto, pazzia ovunque, pazzia di sopra, di sotto e nel mezzo, ce la faremo mai ad evolverci? A estinguerci, a sterminarci, a eclissare un’ennesima era, ad attendere che la nostra civiltà vada distrutta? Macerie, cumuli di macerie, templi in rovina, le giovani vergini stuprate da sacerdoti con cazzi equini, le colonne spezzate, le ombre del desiderio svanite nelle eco dei giorni, anni di piombo, millenni di polvere e stelle oscurate, celle di contenimento psichico, le pillole bianche, il simbolo fluorescente di un triangolo, dee sintetiche, amplessi scintillanti.
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