Ombre e luci. Striature. Tigri e Zebre. Graffi visivi. Seduti ad un tavolino nel patio immobile di un cortijo ridente, Nick e Stephen provavano le loro rispettive parti, alternando improvvisazioni a dialoghi presi dal copione che lo scrittore teneva fra le mani, i tempi erano quelli giusti, le pause, le voci, i ronzanti monologhi interiori di Stephen, flussi di coscienza lisergici e rallentati dall’olio di hashish che stava fumando, lo scrittore ne aveva avuto giusto un assaggio durante la mattina e sentiva il suo effetto espandersi e trasformare la realtà in un cuscino malleabile e surrealista di percezioni morbide e ondeggianti - Capitano! Mi addormenterei su questi dolci mari di sogni d’arabeschi e minareti perduti, in attesa delle danze e delle pietre preziosi, delle stoffe, dei piedi nudi di qualche donna coperta di veli e segreti - e qualcuno continuava a portare birre e bicchieri di sol y sombra con hielo e poi le riprese da dentro il furgone di Nick, i passaggi visivi - il buio frammentato - le linee di bianco vibrante - i paesaggi in movimento del deserto e dei suoi ricordi di guerre civili mai combattute - c’era Sam Peckinpah in qualche casa diroccata a sbronzasi con Sergio Leone mentre Quentin Tarantino preparava cocktail a base di agave e succo di San Pedro, giusto per proiettare in Technicolor il film di questi scenari selvaggi e atavici e ancora il documentario sul Dragon Festival che qualcuno avrebbe dovuto portare a termine, con interviste e soprattutto con la pazienza di sedersi nell’oscurità di una camera silenziosa e iniziare a montare le sequenze girate le settimane precedenti in stati di alterazione psichica progressiva - ci penseranno le divinità del suono e della visione a darti questo spazio e a lasciarti libero di vivere nel flusso della creatività per qualche mese, la Natura sarà sempre pronta ad aspettarti con le sue canzoni di quiete e malinconia dorata e potrai scrivere e riposarti e bere birra ghiacciata o cuba libre sul terrazzo affacciato sulla piazza della Commedia Umana, afferra i sogni di questa estate che sta trasformandosi in vento e polvere e musica, scendi dal palco e siediti sulla nuda terra, ascolta la voce del mondo, quella che parla direttamente al tuo cuore e a tutto quello che in esso si cela.
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