sabato 3 ottobre 2020

senza titolo

 La prima luce del giorno con la sua quieta presenza faceva svanire i cupi pensieri della notte, i circoli viziosi di parole che non portavano da nessuna parte, i labirinti di frasi che non avevano via d’uscita ed era così che ci si imbastardiva gli uni contro gli altri, come se non ce ne fosse abbastanza di merda in questa vita e poi la tristezza nella voce e nel cuore di mia madre, mentre parlavamo al telefono e la paura di invecchiare e di dimenticare anche se non esisteva nessuna paura ma solo la resa, giorno dopo giorno, a ciò che sarebbe venuto e poi svanito e ancora le case della mia infanzia, quelle che non vedrò mai più e la presenza di mia nonna, dentro di me, quando sono disteso sul letto a respirare e lascio che lei mi parli come quando ero un bambino e immagini che sfumano sulla cresta di onde lucenti e sguardi e ricordi e emozioni - La luce della mattina è un dono che si ripete davanti ai nostri occhi, se solo fossimo capaci di cogliere la sua bellezza senza porci domande, senza pensare, come qualcosa di divino che ci appartiene ed è solo il riflesso di quanto di più umano splende al nostro interno, se solo fossimo capaci di rimanere in silenzio a guardare questa meraviglia nascere e trasformarsi, il mondo e i misteri che esso cela e insegna diverrebbero così i colori e le melodie di una danza che i sensi imparerebbero al di là di ogni stupida ragione.

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