I vecchi borghi possedevano ancora una loro anima e la potevo sentire nei vicoli, nei loro odori, nelle case abbandonate, nelle porte, nelle panchine, nell’acqua delle fontane - Potevo vedere la mia vita all’interno di vecchie stanze con la carta da parati ammuffita sui muri, un divano di feltro rosso mezzo sfondato, gli strati di polvere sui libri, le lampade a olio, un camino, le fiale di morfina e le pipe da oppio, le statue e le maschere africane, la scatola di legno intagliato con dentro le sostanze, i funghi magici essiccati - Le mattine passate seduto al tavolino di un bar, una birra, il quaderno, la penna, le poche parole scambiate con gli altri perdigiorno locali, l’importante era scrivere e seguire le linee della luce e quelle delle ombre e perdersi in esse, lentamente, senza fretta, anche se a volte la birra velocizzava tutto, poi attendevo l’arrivo della sera quando sarei tornato nella mia stanza, accendendo candele e immergendomi nell’oceano interiore, la notte erano i miei viaggi psichici in altri luoghi e incontri e alberghi, stazioni, piazze, strade sconosciute - Altre immagini oniriche, altre barriere che si stavano sgretolando, non ero più io l’attore di questa esistenza e di quelle che si moltiplicavano e confondevano oltre il bordo dello specchio, i vecchi tossici, le vecchie storie di droghe e dipendenza, il passare dei giorni e il loro peso che si annullava, avrei trovato una maniera per glorificare la mia solitudine, pezzi asimmetrici di un mosaico dimenticato, lo splendore del giorno, le persiane socchiuse, i profumi della giovinezza, labirinti di tentazioni tradite, emozioni trattenute, frasi non dette - Ogni cosa si scioglie, i nodi svaniscono, la bottiglia è ormai vuota, le tue canzoni non sono altro che pallidi sussurri d’amore, vicini e lontani, epidermidi violate - Contatto, baci, carezze, la pelle e il tuo nome, sfiorami, picchiami, vincimi, stuprami - Cuscini orientali, un tappeto consunto, paesaggi interiori e remoti, le sfumature dell’alba e tu che passerai di qui solamente dopo che me ne sarò già andato.
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