Litanie adolescenziali nel deserto, con echi di parole ingoiate dal vento, coni di luce sull’asfalto e una machina oscura in movimento - Il limitare della sera lungo i perimetri elettrificati dei campi di sterminio della notte, forme ataviche di violenza subliminale, di somministrazioni sublinguali, azioni paramilitari e sequestri lampo di persone invisibili, ostaggi psichici nascosti in suburre sotterranee, privati del sonno, coreografie di macabre danze nello stomaco, quando le emozioni marciavano per trasformarsi in spettacoli della carne crudeli e osceni, dettati dalla paura - File di spettatori vestiti di stracci, la distribuzione delle ultime dosi lisergiche, perché il mondo cambiasse e dal suo orrore strisciante arrivassero miriadi di arcobaleni ridenti - Scenografie sovversive, narcotrafficanti in giacca e cravatta seduti a discutere nella sala comandi dei gialli sottomarini del subconscio, strategie del ragno stratificate, in ogni posto, in ogni momento, gridava uno degli scimpanzé arrapati dell’Università balinese, lo spaccio di sostanze sarebbe stato capillare, la rete di contatti teoricamente infinita - Sul bordo del sentiero imparavo a scavare piccole buche per catturare rettili primitivi, sul cruscotto della macchina c’erano bizzarri questionari da compilare, mentre le prospettive cambiavano e dei discorsi fatti non rimanevano altro che vagiti distanti, ogni volta che alteravamo il nostro linguaggio si modificava anche il modo di pensare e quindi agire - Durante l’alba arrivavano più nitide le transizioni oniriche trasmesse da dreamland, i battiti cardiaci aumentavano, i messaggi di Sara, i frammenti delle sue storie che lo scrittore ricomponeva sulle righe del libro nero, non eravamo i soli a essere fuggiti da questa vita, nelle baracche e nelle tendopoli la pioggia acida iniziava a cadere, nella stanza di un albergo, come sconosciuti, ci siamo incontrati, mentre fuori la notte sensuale svaniva.
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