Una bodega piena di vecchie cose, quadri, divani, tavolini di legno
intagliati, un piccolo binocolo da teatro degli anni trenta, un cappello che
portavano gli uomini quando ancora andavano a cavallo, le selle, le antiche
voci che riempivano le stanze di case perdute. Gli specchi impolverati, le
immagini scomparse, le vecchie foto di un album rilegato in pelle, gli echi del
passato, le donne che parlavano camminando per i corridoi o sedute davanti a
larghi tavoli, con i vestiti lunghi e i guanti bianchi che arrivavano fino al
gomito, i capelli acconciati in complesse pettinature, cantava una donna
ubriaca con voce profonda e rauca, l’eroina l’aspettava in una stanza, una siringa
e una luce veloce e familiare, camminavo lungo scale impossibili, il volto di
una ragazza visto in sogno, non trovavo la porta che stavo cercando, lungo le
strade della città, movimenti orizzontali e verticali, la plaza principale, gli alberi, i carretti che vendevano cibo,
hotdog, completos, la cerveza ghiacciata, i mojitos, camminando nella notte del sud
america, la cruz del sur, las tres marias, nuove mappe celesti,
costellazioni mentali, uniamo i punti brillanti, lo schermo nero, le palme
proiettate nel cielo, l’aria fredda, in macchina correndo per la carretera, le luci dei camion, le case
basse, le scritte sui muri, la vernice ipnotica, voglia di toccare i muri,
sembrano così reali, autentici, vivi, le ferite di un terremoto su una chiesa, terremoto-vino ghiacciato bianco e
gelato all’ananas, ci sarà qualcuno che vende hierba? – i pullman con i finestrini aperti per il caldo, le donne
con le cosce nude, i culi grandi, così imponenti, preziosi, i poveri ai bordi
delle strade, la sporcizia, i cani che dormono all’ombra dei muri verniciati,
pittura elettrica, vodka con hielo – por favor, colazioni lunghe come pranzi,
pranzi lunghi come il pomeriggio, ancora cerveza
y vino tinto, camminava il vecchio Lee verso la farmacia, non c’era bisogno
delle ricette per comprare la morfina, la città perfetta per i tossici, gli
occhi scuri, la pelle liscia, l’odore dei fiori che nascono nella notte, un cordero en la cruz, los ojos de cristo, in ginocchio, in
preghiera, le palle piene, eiaculare davanti ad uno specchio, in ginocchio, in
preghiera, la purezza infinita di una città sconosciuta alle prime luci
dell’alba.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
ZetaElle #28
Tornato in città Zito Luvumbo si era ritrovato pieno di cose da fare e organizzare. Simulazioni di guerriglia urbane per le strade dei qua...
-
I dolori iniziano lunedì mattina, al lavoro. Durante la lezione mi tocco il lato destro della bocca e sento crescere una...
-
Ce l’hai una sigaretta? - chiede il tossico. Non fumo, mi dispiace – rispondo. Allora che me la vai a cercare? No, non ho quest...
-
Per capire il significato di quella perdita dovresti passare almeno cinque o sei anni con una stessa persona e vederla tutti i giorn...
Nessun commento:
Posta un commento