domenica 12 febbraio 2023

dream #134

 Qualcuno mi aveva detto, mentre stavamo camminando di corsa in un tunnel per raggiungere un’uscita inesistente, che tutto si sarebbe risolto e che sarebbe arrivato un momento in cui avrei ricevuto altri soldi e che quindi non dovevo preoccuparmi e che tutte le cose che stavo facendo, i tentativi di trovare un lavoro, si sarebbero rivelati inutili una volta che fossero stati visti da quel punto incerto nel futuro, nel quale avrei potuto fermarmi e osservare me stesso, chiuso nelle illusioni di adesso o in movimento verso altre o in fuga perenne come lo scrittore voleva - Sara mi aveva messo i piedi in faccia mentre eravamo sdraiati sul divano, faceva scivolare le piante sopra il mio viso, ne potevo sentire consistenza e aroma, ho tirato fuori la lingua senza pensarci troppo e mi sono messo a leccarli - Ero con un gruppo di persone e stavamo passeggiando per le strade di una città che non conoscevo, c’era come l’impressione di trovarsi nel Sud della Francia e con noi c’era una ragazza disabile su una sedia a rotelle che qualcuno spingeva, sapevo che la mia macchina era parcheggiata da qualche parte e che c’era una borsa, al suo interno, che dovevo recuperare, solo che non mi ricordavo dove era l’auto e anche se a un punto ho creduto di vederla, gli scenari sono cambiati così velocemente che ho capito che non ci sarei mai arrivato - Eravamo all’interno di un piccolo autobus che ci stava portando chissà dove, non eravamo scesi ad una fermata che ritenevamo quella giusta e non potevamo tornare indietro, così siamo scesi a quella successiva, dopo che abbiamo attraversato alcuni svincoli di un’autostrada che si incrociavano fra di loro e adesso sembrava di essere in una parte vecchia di una città, con un fiume che brillava bluastro oltre alcune stradine piene di caffè e bar con tavolini fuori e persone sedute a parlare e divertirsi e allora ho abbandonato la sceneggiatura e chi stava tentando di adattarla a sequenze di smarrimento e angoscia e mi sono seduto a un tavolino bianco e avevo dei bei vestiti addosso e ho ordinato un cuba libre e accesso una cigarillo e quello scenario urbano mi piaceva e non volevo cambiarlo e poi è arrivata Sara e si è seduta accanto a me, era molto bella, portava i tacchi alti, mi ha sorriso e così ho immaginato i suoi piedi nella mia bocca insieme ad altri rituali feticistici e situazioni scabrose, siamo rimasti in silenzio a guardarci e a bere i nostri cocktail, sapevo che la stanza dei giochi non era molto distante.


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