mercoledì 8 febbraio 2023

freewheelin' #69

 Sottotrame turbolente per sequenze da arresto cardiaco all’interno di una casa, nelle proprie stanze Rodolfo e un paio di amici hanno portato delle valigie piene di coca, perquisizioni e procedure poliziesche mentre siamo a un tavolo a parlare e dopo che i fatti, che gli eventi della sceneggiatura si sono svolti Rodolfo mi racconta un’altra storia, forse non uguale a quella che abbiamo visto insieme e di cui lui è stato protagonista - Propongo di fargli una intervista, di interrogarlo sulle sue idee, di scavare a fondo nelle sue responsabilità sceniche, avremmo anche bisogno di una videocamera per riprendere il susseguirsi delle nostre domande e risposte e vorrei isolarmi per qualche minuto e poter buttar giù una sorta di questionario psichico e artistico, qualcosa che arrivi al subconscio e lo faccia lavorare in disparte, non condizionato dalla ragione o dalla sequenzialità logica - Mi alzo e vado in un bagno, in cui entro anche se è già occupato, mi lavo le mani e in un cestino di vimini trovo delle pasticche di E, ne prendo un paio e me le infilo in tasca - Nel cortile del palazzo intanto sono arrivate molte persone, sembra una giornata invernale anche se non fa freddo, i colori sono lividi ed è come se non ci fosse la luce, molti dei presenti stanno parlando, discutendo di quanto è avvenuto ai piani superiori, ci saranno delle indagini, dei colpevoli verranno additati oppure tutto rimarrà nero su bianco sulle pagine di un copione che nessuno ha scritto anche se gli attori in scena hanno dovuto recitare quelle righe e quelle parole e immedesimarsi nei personaggi di questa mattina - Potremmo prendere alcune delle armi che hanno nascosto da qualche parte in una delle stanze della casa e spargere del sangue e trasformare il complotto in azione omicida e prefigurare così una coreografia di corpi sbudellati e di psicosi narrativa - Torno vicino a Rodolfo e ricominciamo a parlare, forse dovrà partire, scomparire per un pò, se lo lasceranno andare, lo vedo afferrare una valigia e poi salutarmi, mentre gli dico di non aver paura e che io mi occuperò del servizio e della finzione, delle parole e delle menzogne e che si, può stare tranquillo, il regista è stato soddisfatto e le prossime sequenze avranno luogo chissà dove, sicuramente non qui, buon viaggio amico mio, gli passo una delle pasticche di E e lo accompagno alla porta.

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