Foschia nell’aria. E nei pensieri. I messaggi rivoluzionari che arrivano in codici segreti dagli insediamenti di comunità inesistenti. I comunicati da preparare. Le bottiglie esplosive. Le immagini di una guerriglia digitale che avremmo falsificato in nome di una pornografia anarchica e terrorista - Qualcuno, un boia travestito da poeta, stava preparando le corde per legarti, il cappuccio nero calato sul volto, poi recitava i suoi versi su un palco, completamente nudo, il cazzo in erezione, accanto a lui una donna dalla pelle di serpente si feriva con un coltello, lasciando cicatrici come rime di sangue e silenzio - Ti avevo chiesto di picchiarmi, di marchiare la mia schiena con i tuoi morsi, osservavo le tue messinscena erotiche, ascoltavo le tue domande come fossero quelle di una bambina, poi mi sussurravi nelle orecchie i tuoi desideri proibiti, i racconti delle notti con i tuoi amanti, ti divertivi a farmelo venire duro e poi a lasciarmi così, in preda ai brividi e alla frustrazione, i coglioni gonfi, la tua lingua sul collo, mi sentivo sprofondare in un luogo caldo e instabile, oscuro e asfissiante, mentre le paure divenivano reali e non sapevo più cosa dirti, come avvicinarmi, quando ti incazzavi e cominciavi a umiliarmi con le tue parole, a farmi male con le tue risposte e non c’erano più nascondigli, non c’erano più rifugi, perché mi eri sempre intorno e io ero sempre intorno a te, perché eri dento alla mia anima e lì sentivo i colpi di frusta della tua ansia e della collera e dell’indifferenza, quando non mi guardavi e mi sembrava di svanire in un nulla dolente e irrisorio, nella trappola di una muta punizione dalla quale non sapevo come liberarmi, la mia volontà vacillava mentre mi inginocchiavo di nuovo, con la speranza innominabile che ti togliessi le calze e mi ordinassi di baciarti i piedi, ridendo delle mie debolezze, dei miei sentimenti, delle mie speranze, distruggendo ogni momento di gioia passato insieme, calpestando le mie emozioni - Lasciati cadere, lasciati cadere, lasciati cadere e non fermarti mai più.
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