mercoledì 28 luglio 2021

Orgiva #51

 La televisione era accesa e i porci della Guardia Civil si erano sistemati fuori della casa dove si tenevano le classi e le lezioni di una scuola alternativa - alternativa a che? Domandava lo scrittore, ai vostri sistemi di educazione, rispondeva qualche genitore assente e con il cazzo, signori e signore, che ne erano stati inventati di nuovi, ribatteva lo scrittore leggermente ubriaco, era la stessa merda vecchia di una secolo, solo con nomi diversi e qui sembrava sempre che qualcuno stesse sul punto di incularti, in una maniera o in un’altra ed era più crudele la possibilità che fosse chi ti stava vicino a farlo piuttosto che uno dei maiali in divisa che ogni intanto ti vedevi intorno.

E non c’era molta differenza, nelle camere da letto, fra vittime e amanti, amanti e carnefici, ci si continuava a torturare, in una maniera o in un’altra, a volte erano le parole gli strumenti di tormento e le fantasie e le paranoie che esse creavano - Pensarti a cosce aperte mentre un altro uomo ti stava scopando, i tuoi gemiti, le tue richieste, che cosa avrei potuto fare? Nulla, assolutamente nulla, se non continuare a guardarti negli occhi, a desiderarti, proprio quando non volevi sapere più nulla di me, evviva l’amore libero gridava qualche lurido fricchettone dalle palle mosce, era la stessa storia di sempre ed era di una noia mortale - I segreti, i segreti del cuore, tutto avrebbe potuto finire in ogni istante e non c’era modo di fuggire, perché tu eri qui e nelle mie illusioni e in quello che non poteva esistere all’interno di esse e nei respiri e in quello che nasceva e moriva nello spazio sconosciuto, continuo, umano ed eterno che li divideva e univa gli uni dagli altri. Ennesime rese, ennesime rivolte. I pugni in tasca e quelli che ti sarebbe piaciuto infilarmi nel culo.

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