domenica 28 febbraio 2016

ukiyo-e

Orizzonti di assoluto silenzio, luce quieta del tramonto, le stanze della mente, in perfetto equilibrio, un filo teso sul vuoto.

Ad occhi chiusi, immobile, cosciente della realtà. Ad occhi aperti, le immagini vibrano, pulsano, si manifestano nel loro inarrestabile susseguirsi.

Il mondo fluttuante, meraviglioso perché in continuo mutamento. Da osservare. Il dolore delle passioni, dei gesti, ogni volta che cerchiamo di toccare qualcosa, afferrare, possedere. Il mondo fluttuante deve rimanere pura rappresentazione, immagine ferma, esperienza sinestetica di un attimo di vita appena scomparso, svanito nel tempo.

Un attimo che porta con sé i brividi della pelle, i sussulti e i battiti del cuore, il trasformarsi delle emozioni, i fremiti, i desideri incontrollabili. Un attimo che diventa eterno.

Da osservare.

Quinte teatrali e scenari. I gesti codificati. La rappresentazione della vita in complesse e fluenti posture. Il controllo del corpo. Le maschere. I ricchi costumi.

Seduto nella posizione del loto osservo la pioggia cadere sull’acqua di uno stagno. 

Ogni goccia che colpisce la superficie dell’acqua produce delle leggere onde concentriche che si allargano fino a svanire.

Ogni goccia è un pensiero.

Lo stagno è la mente.

Finisce di piovere, la superficie dell’acqua è immobile.

Mi alzo e cammino verso nessun luogo.

Il mondo, intorno, è luce e silenzio.


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