I'm waking with the roaches
The world has surrendered
I'm dating ancient ghosts
The ones I made friends with
The comfort of fireflies
Long gone before daylight
mi chiedevi di
picchiarti, legata sul letto. le guance rosse, gli occhi socchiusi. ombre colavano
dalle pareti. avevo il cuore che batteva in maniera incontrollata. sapevo di
amarti. sapevo di farti godere. sapevo che il dolore è quanto di più eccitante
possa esistere. i tuoi capezzoli erano duri, li strinsi e li tirai. la tua
bocca emetteva piccoli gemiti, un filo di saliva ti scendeva dalle labbra. mi
avvicinai e lo leccai. aveva un buon sapore. avevi le gambe aperte, le caviglie
legate. non potevi chiuderle. iniziai a toccarti. infilai un dito dentro la
fica. era bagnata. iniziai a muoverlo. facendolo entrare e uscire. i tuoi
gemiti aumentavano. presi un dildo e lo infilai nella fica. muovendolo avanti e
indietro. presi un paio di clip e te le misi sui capezzoli. volevo farti
venire. beth cantava undenied, le candele erano accese. avevo dei brividi che
mi spezzavano la colonna vertebrale. tolsi il dildo e iniziai a scoparti. mi
calmai. la tua bocca aperta era invitante. ci sputai dentro, facendo colare
piano la saliva. spingevo il cazzo lentamente, poi lo tiravo fuori. aspettavo.
la tua fica si muoveva, il tuo bacino spingeva. eri legata. non potevi decidere
nulla. continuai così. facendo crescere il tuo desiderio. i tuoi occhi erano
ancora chiusi. le parole erano qualcosa di maledettamente superfluo.
legata.
bellissima. un mistero di sangue e ossa.
la pelle bianca,
liscia, sudata.
mentre il mio
cazzo si muoveva dentro di te, la mente oltrepassava i confini della scatola
cranica, espandendosi in maniera delicata, fino a svanire, di lei non rimaneva
niente, una incredibile leggerezza. quel movimento ipnotico del mio bacino mi
portava oltre me stesso, non so neanche io dove, in luoghi in cui non esisteva
più niente, in cui l’ordine del mondo e delle cose non avevano più importanza,
luoghi oscuri e luminosi, luoghi che avevano odori e colori e immagini e
sensazioni che non si potevano trovare da nessuna altra parte.
le tue gambe
iniziarono a tremare, tolsi le clip dai capezzoli e li succhiai con dolcezza.
la tua fica si contraeva, sospiravi, piccole grida dalla tua bocca. avrei
voluto entrarti dentro la pelle, nel cuore, negli occhi, sotto le unghie, avrei
voluto essere il tuo sangue, la tua saliva, le tue lacrime, la tua vita. tirai
fuori il cazzo, avevi la bocca ancora aperta e mentre i tuoi orgasmi
continuavano ci sborrai dentro. poi te lo rimisi nella fica, muovendolo in
maniera dolce. assaggiai dalle tue labbra la mia stessa sborra. ce la passammo
con lingua.
ti slegai.
ci abbracciammo.
ci promettemmo
qualcosa che non aveva nome.
ti baciai piano.
ci sono nodi da
cui non riuscirò mai a liberarti.
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