giovedì 26 maggio 2016

bondage (2008)

I'm waking with the roaches
The world has surrendered
I'm dating ancient ghosts
The ones I made friends with
The comfort of fireflies
Long gone before daylight


mi chiedevi di picchiarti, legata sul letto. le guance rosse, gli occhi socchiusi. ombre colavano dalle pareti. avevo il cuore che batteva in maniera incontrollata. sapevo di amarti. sapevo di farti godere. sapevo che il dolore è quanto di più eccitante possa esistere. i tuoi capezzoli erano duri, li strinsi e li tirai. la tua bocca emetteva piccoli gemiti, un filo di saliva ti scendeva dalle labbra. mi avvicinai e lo leccai. aveva un buon sapore. avevi le gambe aperte, le caviglie legate. non potevi chiuderle. iniziai a toccarti. infilai un dito dentro la fica. era bagnata. iniziai a muoverlo. facendolo entrare e uscire. i tuoi gemiti aumentavano. presi un dildo e lo infilai nella fica. muovendolo avanti e indietro. presi un paio di clip e te le misi sui capezzoli. volevo farti venire. beth cantava undenied, le candele erano accese. avevo dei brividi che mi spezzavano la colonna vertebrale. tolsi il dildo e iniziai a scoparti. mi calmai. la tua bocca aperta era invitante. ci sputai dentro, facendo colare piano la saliva. spingevo il cazzo lentamente, poi lo tiravo fuori. aspettavo. la tua fica si muoveva, il tuo bacino spingeva. eri legata. non potevi decidere nulla. continuai così. facendo crescere il tuo desiderio. i tuoi occhi erano ancora chiusi. le parole erano qualcosa di maledettamente superfluo.

legata. bellissima. un mistero di sangue e ossa.

la pelle bianca, liscia, sudata.

mentre il mio cazzo si muoveva dentro di te, la mente oltrepassava i confini della scatola cranica, espandendosi in maniera delicata, fino a svanire, di lei non rimaneva niente, una incredibile leggerezza. quel movimento ipnotico del mio bacino mi portava oltre me stesso, non so neanche io dove, in luoghi in cui non esisteva più niente, in cui l’ordine del mondo e delle cose non avevano più importanza, luoghi oscuri e luminosi, luoghi che avevano odori e colori e immagini e sensazioni che non si potevano trovare da nessuna altra parte.

le tue gambe iniziarono a tremare, tolsi le clip dai capezzoli e li succhiai con dolcezza. la tua fica si contraeva, sospiravi, piccole grida dalla tua bocca. avrei voluto entrarti dentro la pelle, nel cuore, negli occhi, sotto le unghie, avrei voluto essere il tuo sangue, la tua saliva, le tue lacrime, la tua vita. tirai fuori il cazzo, avevi la bocca ancora aperta e mentre i tuoi orgasmi continuavano ci sborrai dentro. poi te lo rimisi nella fica, muovendolo in maniera dolce. assaggiai dalle tue labbra la mia stessa sborra. ce la passammo con lingua.

ti slegai.

ci abbracciammo.

ci promettemmo qualcosa che non aveva nome.

ti baciai piano.


ci sono nodi da cui non riuscirò mai a liberarti.

Nessun commento:

Posta un commento

ZetaElle #32

  Sequenze di combattimenti fra le strade e persone in fuga, i rumori in lontananza degli spari e un senso di panico e come una vibrazione n...