lunedì 28 febbraio 2022

freewheelin' #60

 Avevo conosciuto un produttore, nella sua casa con piscina e vista sulla baia e avevamo parlato del vuoto e di notti dove le stelle cadevano e c’era una luna rossa che si muoveva nel cielo e c’era una stanza senza finestre e musica elettronica fra le pareti e poi degli scatoloni di cartone pieni di vestiti e l’assenza vibrante di qualcuno che se ne era già andato al Nord o forse in Messico, nella giungla, fra cerimonie di peyote e feticci di tribù primitive e c’erano uomini che camminavano con una croce tatuata sul petto e altri con serpenti fra le mani e immagini di santi e peccatori e antiche processioni silenziose e mosche sui cadaveri uccisi dalla peste e su quelli che ci portavamo dentro e poi ero seduto sulla sabbia, su una spiaggia, il cielo velato, l’acqua era fredda e piacevole al tatto e osservavo la struttura di una casa, sul fianco di una montagna, la sua architettura e Will diceva qualcosa su Le Corbusier, sulla luce e sul modo in cui avrebbe svelato forme in uno spazio interiore e poi quadri e istallazioni e video e persone tutte intorno e bicchieri di vino e qualcuno mi stava aspettando lì e io sapevo che non sarei mai arrivato in quel luogo e c’era un camion che stava viaggiando per il Sud della Spagna con 870 kg di hashish nascosti da qualche parte ed era poi stato bloccato al bordo di una strada invisibile e gli zingari  che cantavano e ballavano e si ubriacavano fra i resti di feste dimenticate e le spirali del tempo e gli inganni della mente e le parole di un vecchio amico, scritte chissà dove, alcuni applaudivano nella sala buia e altri rimanevano in silenzio, nessuno sapeva chi fossi realmente e nessuno lo avrebbe saputo, questo è il primo passo, prima che la morte cominci la sua danza d’amore.

Nessun commento:

Posta un commento

ZetaElle #32

  Sequenze di combattimenti fra le strade e persone in fuga, i rumori in lontananza degli spari e un senso di panico e come una vibrazione n...