C’era una tristezza nel cuore e una pena costante a cui non sapevo dare più un nome, una pesantezza nei respiri, una gabbia di pensieri angosciosi dalla quale era ogni giorno più difficile fuggire, mi sentivo debole e senza prospettive, rinchiuso in un quotidiano ripetersi di gesti e azioni, avevo trasformato la mia apparente libertà in una ennesima e vecchia prigione, fatta di una routine inutile quanto nociva, solo le camminate fino al rio mi davano sollievo e l’acqua che scorreva come la vita e la voce degli alberi, avrei solo dovuto andarmene via dal pueblo e non trovavo la forza e il coraggio per farlo, la stanza in cui abitavo mi soffocava e fra le sue pareti vivevano e mi tormentavano i demoni delle mie ossessioni e allora cercavo posti fuori di essa, dove sedermi possibilmente da solo, a osservare quello che mi passava davanti e c’era un muretto sul quale mi piaceva fermarmi, vicino alla gasolinera a bere una birra, a vedere la gente che seguiva le proprie misteriose direzioni e poi era sera e mi sentivo dentro una stanchezza che mi stava divorando l’anima eppure intorno la natura sembrava sempre mostrarsi in tutta la sua bellezza e meraviglia, in una danza di forme e colori, in una estasi visiva che però non riusciva ad arrivarmi dentro, a curarmi, come aveva fatto in passato, a donarmi quel poco di serenità di cui avrei avuto così tanto bisogno e poi è arrivato Luca nella sua macchina, mi ha salutato dal finestrino e mi ha fatto cenno di avvicinarmi, abbiamo parlato un pò e mi sono messo a ridere e così mi sono sentito subito più leggero e c’era qualcosa di familiare in lui, forse la sua eccentrica e lucente follia, mi ha offerto una striscia di coca, gli ho sorriso e gli ho detto di no, lui si è fatto un tiro, abbiamo scherzato un altro pò e poi se ne è andato chissà dove, sembrava felice, non so se per la coca o per altre ragioni, non che avesse molta importanza, me ne sono tornato sul muretto, il giorno stava svanendo, la mia esistenza anche, di tutti i miei sogni non stava rimanendo molto, non possedevo quasi più nulla, non avevo la minima idea di dove stessi andando e sapevo che questa era l’unica direzione giusta da seguire.
Ho stappato un’altra birra e in silenzio ho atteso l’arrivo della notte.
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