Sono
sdraiato su un lettino, in una grande stanza dalle pareti azzurre. Il mio
maestro di yoga si avvicina e inizia a premere dei punti precisi sulle piante
dei miei piedi, prima sul sinistro, poi sul destro.
Lo
incontro in un corridoio, gli dico che quello non sono io, quello che sta
vedendo e con cui sta parlando è solo il mio spirito, gli dico che sono uscito
fuori dal mio corpo. Lui dice di credermi.
Camminiamo
ancora attraverso dei corridoi perché vogliamo ritornare nella stanza dalle
pareti azzurre. Ci sono delle persone che aspettano davanti ad un ascensore.
Lui lo prende mentre io salgo delle scale, a piedi. L’ascensore si
ferma al quarto o quinto piano. Non riesco più a capire dove lui sia. Arrivo ad
un nuovo corridoio. C’è una vetrata, la stanza dalle pareti azzurre. Vedo
il lettino. Vuoto. Il mio corpo non è più lì.
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