c’è
stato un momento. eri steso su un prato e guardavi le foglie degli alberi
oscillare e brillare nel sole. e hai sentito il bisogno.
il
bisogno si è trasformato in un’idea. quell’idea era una ragazza. quell’idea era
un contatto. erano lunghi discorsi. erano capelli profumati. erano dita
intrecciate. erano un corpo e uno sguardo.
hai
cercato quell’idea intorno a te.
non
sei riuscito a trovarla.
oppure
quando la trovavi l’idea non voleva saperne niente di te.
poi
l’idea è diventata un’immagine. la vedevi sui giornali. la strappavi
con cura. la tenevi fra le mani.
poi
hai trovavo un modo per raggiungere l’essenza di quell’immagine e la
tua stessa essenza.
la
prima volta che hai sborrato.
è
stata un’illuminazione. e una condanna.
hai collezionato immagini.
hai collezionato donne. con ognuna di esse intrattenevi lunghi
discorsi. ti perdevi nei loro capelli. scoprivi le gioie del sesso. con ognuna
di loro scopavi e scopavi. ognuna di quelle donne
ti insegnava qualcosa e avrebbe fatto di tutto per amarti.
ogni
volta che sborravi era una sensazione unica. il cuore colmo di gioia. le
tensioni del corpo che si placavano. la paura che passava. il demone del sesso
che ti abbandonava. la calma nella pelle. i colori brillanti della stanza.
hai
continuato a sborrare. a guardare le immagini. a cercare l’amore.
hai incontrato ragazze.
hai assaporato le loro labbra. con alcune hai scopato. con altre hai condiviso
qualcosa, parti di vita. silenzi e sogni, rancori e incomprensioni.
nessuna
di loro raggiungeva la tua idea.
ognuna
di loro era parte di quell’idea.
ti
sei legato ad unica persona. hai messo da parte l’idea e hai cercato di
renderla reale.
non
ci sei riuscito.
sapevi
che ogni donna che ti muoveva qualcosa dentro era un frammento di quell’idea.
e
in nome di un unico amore dovevi rinunciarvi.
sapevi
che l’amore non era unico. che la bellezza non era unica.
sapevi
che potevi amare qualcosa di ciascuna donna.
le
labbra. i capelli. il modo di parlare. quello di camminare. i silenzi. il
rossore sulle guance. la maniera di vestirsi, un gesto delle mani. le unghie.
le risate.
sapevi
che le emozioni più belle erano quelle inaspettate, i regali vibranti e
improvvisi.
ho
saputo amare in questo modo.
ed
è stato meraviglioso.
poi
hai dimenticato l’idea e ti sei immerso nella vita reale.
la vita reale te lo ha messo nel
culo.
sei tornato all’idea.
e
ai sogni.
e
alle illusioni.
sei
tornato a scrivere poesie d’amore.
ed essere felice
per cose che molti ritengono inutili.
quando l’unico fine è scopare.
quando
ti insegnano che le donne servono solo a questo: a scopare.
e
tu ancora cerchi.
e
ancora ti perdi dentro i loro occhi.
e
ancora immagini quanto tu possa essere speciale per ognuna di loro.
mentre
naufraghi nella solitudine. e nel bisogno d’amore.
fragile
e lucente tra lacrime e sorrisi.
nel
profondo del tuo dolore hai scoperto tutto quello che avevi abbandonato.
le foglie che brillano nel sole.
il
caldo dell’aria.
i
pensieri delicati.
le
sue mani strette fra le tue.
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