Istantanee del mio cazzo
scattate da un obiettivo invisibile, connessioni mentali, mappe dettagliate,
indirizzi da raggiungere – le persone camminavano seguendo una traiettoria
orizzontale, passando dietro ad un vetro sporco e graffiato, il simbolo di una
circonferenza rossa tagliata da linee oblique, le persone scivolavano come
ombre, oltre di loro, oltre le grandi vetrate arcuate c’era l’immagine di un
mondo che stava svanendo, immerso in un bianco anonimo, i resti di strutture
metalliche, profili primitivi di un passato trasformato in futuro, la voce
risuonava chiamando i passeggeri, destinazione Amsterdam, non era il mio volo -
i rumori ritmici dei tacchi sul pavimento di legno, un’immagine nitida, ad alta
definizione, della punta gonfia del mio cazzo schiacciato da quei tacchi, una
goccia di sperma che bagna il pavimento nero, chi ti ha dato il permesso?
intima una voce, le mani legate dietro la schiena – scivolate, scivolate senza
fare rumore, oltrepassate varchi, scomparite, lontani, tra gli echi di nuvole e
tramonti, nelle scintille d’argento di voli proibiti.
martedì 12 gennaio 2016
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
ZetaElle #33
Ritardi necessari per rallentare i pensieri e i ritmi dei collassi psichici, qualcuno aveva richiamato Alain nei quartieri generali del Ci...
-
I dolori iniziano lunedì mattina, al lavoro. Durante la lezione mi tocco il lato destro della bocca e sento crescere una...
-
Per capire il significato di quella perdita dovresti passare almeno cinque o sei anni con una stessa persona e vederla tutti i giorn...
-
Ce l’hai una sigaretta? - chiede il tossico. Non fumo, mi dispiace – rispondo. Allora che me la vai a cercare? No, non ho quest...
Nessun commento:
Posta un commento