domenica 10 gennaio 2016

senza titolo


direzioni di luce, improvvise e cariche di presagi, ferite luminose tra le nuvole, immagini degli anni passati, degli errori, della sofferenza, presente nella carne, pulsante, crudele – i pensieri che torturano la mente, il desiderio impossibile da soddisfare, la scariche sessuali come forme di autoflagellazione - l’uomo cercava una cura, il modo per liberarsi, l’uomo voleva amare senza provare dolore, voleva che le due dimensioni tornassero separate, voleva gioire senza piangere (sarebbe mai stato possibile?), voleva avvicinarsi agli altri senza ferirli, voleva che le sue parole e le lacrime non fossero amiche così intime, l’uomo sapeva che c’era un modo, una strada, un sentiero, una direzione, l’uomo conosceva l’amore e la bellezza, la dolcezza di uno sguardo e di una parola, aveva ancora paura e la paura lo immobilizzava, vedeva il fiume scorrere, la vita passare, gli anni arrampicarsi sul dorso della montagna, vedeva tutto questo senza che le sue ferite si rimarginassero e ogni cosa bella che aveva intorno finiva per essere distrutta – quieta luce del mattino e lenti respiri, discese nell’oscurità e voli sull’abisso, aggiungere dolore al dolore fino a quando non avesse fatto più male – giorni di solitudine, una ricerca, sempre più in profondità – i corpi delle fanciulle sdraiate all’interno di cornici, i colori del passato, momenti di passaggio e trasformazioni, le fotografie di una fanciulla distesa su un divano, gli occhi chiusi, le sue forme iniziano a sbocciare – allontanarsi, rinunciare a tutto quello che desideriamo di più, esercizi spirituali per una vita piena e libera, le ombre tracciate sulla parete di una scala a chiocciola, girare e salire, salire e girare, una stanza silenziosa inondata di una luce divina, le scintille sui sottili fiori posati dentro piccoli vasi di porcellana, lo scrittore e un libro da leggere, lo scrittore beve del tè, lentamente, poi si alza verso una finestra, guarda un giardino attraverso i vetri ondulati, la realtà esterna sembra leggermente distorta, come attraversata da flussi invisibili che la fanno oscillare e vibrare, lo scrittore chiude gli occhi – in questo vuoto che tutto accoglie la felicità è ancora possibile.

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