mercoledì 22 ottobre 2025

NPK #3

Lorenzo arrivava sempre in bicicletta, in diversi vestiti e personaggi, con echi di Hunter S. Thompson nella sua fisionomia e pensavo anche al dottor Hoffman che aveva avuto la sua prima esperienza lisergica proprio mentre stava pedalando verso casa - Ci prendevamo una birra e chiacchieravamo liberamente di quello che ci veniva in mente oppure rimanevamo in silenzio o scattavamo fotografie quando la luce prendeva il sopravvento sulle nostre percezioni - E c’era stata una manifestazione a cui avevo partecipato, portando uno striscione e la bandiera anarchica e faceva caldo e c’era molta gente e buone vibrazioni e sudavo e camminavo e parecchie persone si sono fermate a fotografarmi e poi un ragazzo mi ha passato una Peroni gelata, uscita fuori da chissà dove e me la sono scolata in meno di cinque minuti, così tutto è diventato più leggero, fluido e veloce e poi la sera ci siamo ritrovati al Bakunin e qualcuno ha cucinato e sono arrivate altre birre e poi è iniziata una discussione sulla politica e sui  ricordi di avvenimenti del passato, stragi, agguati, depistaggi, movimenti sovversivi, bande armate, gruppi extraparlamentari, tutta una spirale di violenza e follia che aveva portato una marea di morti di cui neanche ci si ricordava più il nome - E poi un’altra proiezione di me stesso stava vagando per Testaccio in attesa che le sostanze facessero effetto e c’erano immagini distorte del Gazometro e le ombre sembravano assumere strane profondità e avrebbero potuto parlare o per lo meno le loro forme diventavano quelle di una bocca sul punto di dirmi qualcosa o divorarmi, così ho cercato strade già silenziose e vuote, anche se quella sensazione di smarrirmi non mi abbandonava, alcune panchine parevano corpi ubriachi svenuti e le facciate dei palazzi, con le loro serie di mattoni, costruivano composizioni mentali di architetture liquide e invitanti, chissà cosa sarebbe potuto succedere all’interno di quelle stanze, le solite intuizioni: traffici, sadomasochismo, droghe, incontri, luci rossastre, materassi stesi per terra, candele, cuscini, corpi magnetici.

Lorenzo è passato con la sua bicicletta dirigendosi verso mete sconosciute, ho abbandonato il mio doppio per ritrovarmi sul terrazzo di casa, faceva ancora caldo e la luna era una falce nel cielo notturno della città. Ho acceso una canna e ho fatto qualche tiro. Il giorno dopo sarei andato al mare, volevo vedere le onde e sentire il calore della sabbia e sciogliermi nel ciclico respiro dell’acqua, nel ripetersi della vita, testimone di una storia inventata, di un’esistenza che sapeva sempre dove nascondersi per il semplice gioco di non lasciarsi più ingannare.

 

Nessun commento:

Posta un commento

NPK #3

Lorenzo arrivava sempre in bicicletta, in diversi vestiti e personaggi, con echi di Hunter S. Thompson nella sua fisionomia e pensavo anche ...