giovedì 17 aprile 2014

homesick #11

Le strade della città erano lucenti e sentivo il corpo sudare, sotto il maglione e la giacca pesante e le superfici di metallo e vetro rimandavano bagliori divini all’interno dei miei occhi e della mente e camminavo quasi galleggiando e avevo sotto le palpebre ancora le immagini dei sogni della notte precedente, le gocce di codeina che cercavano di calmare il dolore nella bocca senza riuscirci, facendo diventare i mondi onirici più intensi e nitidi, una ragazza che mi chiamava da una finestra e una dolce confusione al risveglio e stranamente i dottori da cui andavo e a cui esponevo i sintomi del mio problema al dente del giudizio non volevano credermi, come se fossi un bugiardo, non volevano credere alle fitte che provavo nella mia bocca e così non mi chiedevano mai se volessi degli antidolorifici, a base di oppio naturalmente, forse pensando che stessi solo cercando un modo facile e sicuro per procurarmi delle sostanze stupefacenti, non ero un tossico, stavo soffrendo realmente e loro non se ne interessavano, non credevano a quello che dicevo e allora per essere più sicuro sulla natura di questo dolore sono andato a prenotare una visita per la gola, perché anche essa mi provocava sofferenza e mentre aspettavo, seduto in una sala d’attesa, i numeri sui display dei vari sportelli lampeggiavano impazziti, sembra di essere a Las Vegas, ho pensato e fa caldo qui dentro, dove sono Roul Duke e il Dottor Gonzo, dove è la loro valigetta? 

Il dolore ha iniziato di nuovo a pulsare e la luce era ovunque e mi sentivo come dentro un acquario e ho respirato lentamente e il mondo dorato degli oppiacei è apparso per un attimo e io ho semplicemente continuato a respirare e il dolore si è sciolto un po’, sono uscito di fuori e su un prato c’erano già le prime margherite, bellezze infantili della primavera, segno tangibile dell’arrivo dell’allergia e allora con essa sarebbero venuti anche gli antistaminici, a portare sollievo e sonno, la notte, mentre le porte dei luoghi che si trovano oltre la veglia, senza far rumore, avrebbero iniziato, ancora una volta, ad aprirsi. 


freewheelin' #81

  Frammenti di una festa in differenti momenti del giorno e della notte, una bambina araba che mi prende per mano e suo padre che riceve inn...