domenica 24 febbraio 2013

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“Life flowing silently and irresistibly into ever full life, into a living peace all the more profound, all the richer and stronger and more complete because it knows all your pain and unhappines, knows them and takes them into itself and makes them one with its substance. And it’s into that peace that you’re floathing now, floathing on this silent river that sleeps and is irresistible, and is irresistible precisely because it’s sleeping. And I’m floating with it.” She was speaking for the stranger.  She was speaking on another level for herself. “Effortlessly floating, not having to do anything at all. Just letting go, just allowing myself to be carried along, just asking this irresistible sleeping river of life to take me where it’s going-and knowing all the time that where it’s going is where I want to go, where I have to go: into more life, into living peace. Along the sleeping river, irresistibly, into yhe wholeness of reconcilation.”

aldous huxley
island

giovedì 14 febbraio 2013

cow


le urla di una madre e una bambina che piange, dall’altra parte del muro.
la faccia bovina di chi mi sta davanti.
gli occhi cerchiati di nero.
una cazzo di faccia pietosa.
cerchi un barlume di qualcosa in quegli occhi.
un fugace attimo di intensità.
acquosi e stagnanti.
il supplizio più grande è ascoltare le stronzate delle persone.
i loro luoghi comuni.
le loro piccole storie, senza averglielo neanche chiesto.
la gente che ti parla convinta che tu voglia ascoltarla.
stronzate.
una dietro l’altra.
prima è l’imbarazzo. poi la noia.
a volte cresce anche un senso di rabbia.

il caldo vento del mare nella mia anima.
i gabbiani che volano.
seduto su quella spiaggia.
ad occhi chiusi.
non c’è nulla e nessuno che possa raggiungermi.

martedì 12 febbraio 2013

Santiago #2

i riflessi di luce sulle vetrate degli alti palazzi. la torre in costruzione. i riflessi del cielo e le forme distorte. bagliori come porte percettive, fissare la luce ed entrare in nuove dimensioni. la mente elabora gli spazi in maniera narrativa, crea possibili storie, impossibili vite. ancora seduto sui lunghi cuscini a sorseggiare una austral lager ghiacciata. dalla finestra posso vedere le montagne in lontananza. nel sogno un uomo con una maschera di un cavallo, poi un cavallo che batteva ritmicamente gli zoccoli in un alfabeto sconosciuto. di nuovo la visione dall’alto della terra, la divisione in linee verticali, orizzontali, oblique. un alfabeto geometrico. la mente elabora le sequenze. passaggi temporali rapidi. allacciare le cinture di sicurezza. una luce rossa si accende. un cavallo nitrisce.

lunedì 11 febbraio 2013

Santiago #1


caldo silenzio e le prime luci dell’alba dietro una tenda tirata, strade orizzontali, incroci verticali. case basse, recintate. soffitti bassi, moquette marrone, lunghi cuscini dove sdraiarsi. un viaggio lungo più di quattromila miglia, uno sguardo infinito sopra le nuvole, la linea dell’orizzonte, distese di bianco mistero. un’altra alba vergine. l’aurora eterna del mondo. un nuovo sguardo primordiale. le rocce rosse delle montagne, la terra spaccata, la mappatura del reale, le luci delle città, la mente elabora i colori e le forme della natura in maniera estetica. la mescalina di huxley. assistere a questo spettacolo sotto gli effetti della sostanza, appoggiato al finestrino, il gioco dei colori, l’assenza dei significati.

Pura e incontaminata visione.

freewheelin' #81

  Frammenti di una festa in differenti momenti del giorno e della notte, una bambina araba che mi prende per mano e suo padre che riceve inn...