domenica 12 agosto 2012

una casa sul mare


andavamo in macchina verso sperlonga, i finestrini abbassati, l’aria dell’estate e la musica, abbiamo superato terracina e ho pensato a lorenzo, ai giorni passati, alle cose vissute, all’adolescenza, agli errori e alle scelte, tutto in pochi attimi, ho riconosciuto il benzinaio e ho parcheggiato sul bordo della strada, istintivamente. le ho detto, fermiamoci un attimo, qui c’è la casa di un mio amico, sono anni che non ci passo, fermiamoci un attimo a vedere, lei ha detto, va bene. siamo scesi, ho chiuso la macchina, abbiamo superato un cancello e ci siamo diretti verso la spiaggia, abbiamo camminato un po’ sulla sabbia, poi mi sono girato e ho visto la casa, era la stessa, almeno da fuori nulla sembrava cambiato. le finestre erano aperte e mi sono chiesto se lui ci venisse ancora e che mi sarebbe piaciuto tanto incontrarlo e salutarlo e fermami a parlarci. e allora ho guardato verso il mare e ho visto una barca sulla spiaggia e una persona su quella barca e ho pensato che fosse lui, più che un pensiero è stata una certezza, ho sentito che era lui, e allora mi sono avvicinato e il cuore ha cominciato a battermi più forte, l’ho chiamato e lui si è girato. ci siamo guardati. e sono esplosi i ricordi, a milioni, nel cervello, sotto la pelle, le ho presentato soledad, poi siamo andati verso casa sua, ad ogni passo la mente proiettava immagini di cose passate, un film dimenticato e perduto, siamo saliti e ci siamo bevuti un paio di moretti, seduti sul terrazzo, parlando tranquillamente.

non so perché il tempo mi ha allontanato da te e anche se lo sapessi non potrei più dirti tutto quello che avrei dovuto spiegarti da ragazzo, quando innamorati della stessa persona, abbiamo finito per non guardarci più, perdendoci di vista, senza neanche esserci detti addio.

venerdì 10 agosto 2012

mosche


ci sono
tre mosche
che mi ronzano
intorno

due sembrano giocare
tra di loro
e si inseguono
volando

una si diverte
a infastidirmi
posandosi di continuo
sulle braccia
e sulle gambe

sistemo i fogli

e intanto mi sfilo
una ciabatta dal piede

tre colpi violenti
e secchi

e del ronzio delle mosche
non rimane che
bianco silenzio

fuori la giornata
è stupenda

il cielo azzurro
sembra cantare
solo per me

mi rinfilo la ciabatta
e aspetto

ancora rinchiuso
tra queste pagine

che arrivino altre mosche
ad infastidire
questa inutile attesa.

martedì 7 agosto 2012

formiche


formiche impazzite
corrono intorno
a un pezzo di pollo
sul cemento del cortile

qualche stronzo
l’ha buttato giù
dalla finestra

le formiche
avranno ringraziato
i loro dei
per quel pezzo di pollo

e anche noi
continuiamo a ringraziare

qualche stronzo
o qualche dio

ancora prima
di impazzire

freewheelin' #81

  Frammenti di una festa in differenti momenti del giorno e della notte, una bambina araba che mi prende per mano e suo padre che riceve inn...