venerdì 14 novembre 2014

senza titolo

se ne sono andati i giorni, a colpi di albe e tramonti, a pezzi di discorsi, se ne sono andate via le facce e i sorrisi, sei stato attento perché tutto crollasse nel migliore dei modi, seduto tra pile di libri, a raccogliere la polvere, c’erano scie luminose e lontani profumi, c’è stato pure un tempo quando le promesse avevano dita delicate per appassionarti, c’è stato anche il tentativo di crederci e di raccontarsi una storia diversa, di farla tua, di passare tra le case, i lampioni, gli sputi per terra, le bestemmie e i baci, un modo di passare silenzioso e gentile, dolce nella sua mancanza di interesse, ci sei pure andato vicino a crederti simile a loro, hai aperto un po’ di più la porta per guardare meglio come funzionasse la cosa, ma capendone le regole hai dovuto fare un passo indietro, un po’ alla volta, per osservare meglio, per rimettere i gesti e gli sguardi in prospettiva, ancora indietro fino non a scorgere nemmeno il debole bagliore dei loro volti, era un modo nuovo di rischiare e se andava fatto, meglio prima chiedersi se ne valesse davvero la pena, non c’era nulla che fosse rimasto intatto, in bilico danzavi in solitaria estasi, i frammenti delle stelle e le crepe nel cielo, anche andare oltre non sarebbe servito, nessuno ti avrebbe risposto, rimanere sospeso, nel bel mezzo della caduta, un sorriso ai fotografi e una grattata ai coglioni, lo toccherai il fondo, tra pochi, brevi e intensi istanti, lo toccherai nel buio del tuo cuore, in una scintilla di infinita bellezza.


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