lunedì 11 ottobre 2021

Orgiva #62

 Avevo bevuto un paio di alhambra especial, seduto a uno dei luridi tavolini del Chico Bar e dopo mi ero andato a stendere su delle erbacce, lì vicino, sopra al mio poncho rosso e sembrava veramente già estate e sembrava veramente di avere di nuovo vent’anni e l’aria intorno e dentro di me vibrava di suoni e speranze dimenticate - Poi mi sono alzato e sono andato al Viejo Molino, mi sono seduto a un tavolino in penombra e ho ordinato un tubo, ho preso un giornale dal mucchio in un angolo del bancone e mi sono messo a leggere - A Nerja, alcuni giorni prima, io e Sara avevamo incontrato Lorenzo e Hannah, poi eravamo andati a una piccola spiaggia (Playa Carabeo) e avevamo bevuto un paio di lattine di birra sulla sabbia e avevo scattato delle foto a Sara, poi avevamo mangiato pizza&pasta in un ristorantino italiano, parlando e continuando a bere birra, era magnifico il presente e farne parte, ridendo di tutto ed essendo felici in ogni istante che ci separa dalla nostra morte - Alcune volte scherzavamo, io e Sara, sulla possibilità di avere dei figli, non sarei mai stato padre e mi sembrava una saggia decisione - Era arrivato Sebastian e si era seduto accanto a me, ero ancora nel Viejo Molino bevendo il mio secondo tubo, ci siamo messi a chiacchierare, poi eravamo in macchina, Sebastian aveva una classe di disegno nel pomeriggio e mi aveva chiesto se volessi fare da modello per i suoi studenti, avevo accettato - Ero seduto su una sedia, come quelle delle scuole elementari, controllavo il respiro, era stupendo non muoversi e rimanere concentrato su ogni sfumatura emotiva interiore, sarei potuto stare così in eterno - Questo è il lavoro perfetto, ho pensato, in un momento improvviso in cui il futuro ha preso forma nella mia testa, per svanire subito dopo - Sebastian era un bravo maestro, aveva pazienza e guardava e parlava sempre in modo gentile e pacato con i suoi alunni, mi sentivo così in armonia quando ero vicino a lui - Una ragazza che mi stava facendo il ritratto mi ha chiesto se potessi rimanere senza muovermi tutto il giorno, le ho detto di si, senza guardarla, è come una meditazione, ho aggiunto, poi lei mi ha fatto vedere il suo disegno, avvicinandosi a me, mancavano i miei occhi, solo allora l’ho guadata direttamente, lei ha sorriso, hai gli occhi verdi, mi ha detto - Eravamo al Bar Cañadas, era quasi sera, io e Sebastian stavamo parlando e bevendo birra - Arte, filosofia, meditazione, educazione, sostanze psichedeliche, famiglia, Tomoko, giovinezza, infanzia, alcol, sigarette, musica, fughe, montagna, isolamento, solitudine, illuminazioni, Picasso, linee, disegno figurativo, emozioni, riflessi - La sua anima era così simile alla mia - Poi sono arrivate altre persone, altri folli personaggi di questo labirinto psichico che era Orgiva, ho iniziato a sentirmi confuso, troppe voci, troppi stimoli, troppe birre, mi sono alzato, ho baciato Sebastian sulla guancia e sono tornato a casa, Sara era addormentata sul divano, sono andato in camera, mi sono spogliato e sono entrato nel letto, un luogo sicuro, sotto le lenzuola rosse, c’era l’odore del corpo di Sara, come sarebbe stata, un giorno, la vita senza di lei? Non volevo pensarci, ci sono dei sogni dai quali non vorremmo mai svegliarci.

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