domenica 14 aprile 2024

Roma #44 (talenti)

 C’era stata una rapina alla gioielleria sotto casa, l’ultima notte dell’anno, mi era sembrato di sentire uno scoppio, durante i festeggiamenti dei vicini e della città, un boato più forte degli altri, mentre ero steso sul divano con la mente in uno stato amniotico grazie al cannabutter che avevo ingerito un’oretta prima. La mezzanotte era passata nel solito tripudio di fuochi di artificio e petardi, mentre ero ancora steso sul divano, fantasticando su improbabili giochi erotici che avrebbero previsto una mia eiaculazione finale (al posto di stappare una bottiglia di spumante) con l’arrivo del nuovo anno.
La mattina dopo, quando ero sceso per una passeggiata al parco, avevo trovato un manipolo di vigili del fuoco, poliziotti e curiosi intorno a quello che rimaneva della saracinesca sventrata della gioielleria. Avevano recintato l’area nell’attesa, forse, dei proprietari. Mi sono avvicinato per dare un’occhiata, bofonchiando qualche parola di incredulità e poi me ne sono andato a fare due passi. Mentre passeggiavo riflettevo sulle dinamiche della rapina, probabilmente avevano sfondato la saracinesca con una macchina o un furgone, quando era iniziato il delirio dei fuochi di artificio, per smascherare il rumore dell’infrazione, poi erano entrati e nell’arco di pochi minuti avevano ripulito tutto. Non male l’idea. Quelli della gioielleria non mi erano mai stati particolarmente simpatici e chi ruba ai ricchi ha sempre un po’ del mio rispetto. Anche la mente criminale, nei suoi sentieri, ha il suo indiscutibile fascino segreto.

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