venerdì 9 maggio 2025

ZetaElle #33

 Ritardi necessari per rallentare i pensieri e i ritmi dei collassi psichici, qualcuno aveva richiamato Alain nei quartieri generali del Cie.Lo e lui aveva lasciato la sua forma terrena per dissolversi fra le nuvole di smog che avvolgevano la mia città o qualche inquinata metropoli cinese iperindustrializzata - Tutte le sue informazioni si erano disciolte in fluide teorie di cospirazioni orientali, in pandemiche alterazioni del pensiero ecclesiastico, virus evangelici, evirazioni della parola divina, evanescenti flagelli di fisionomie falliche, i giovani novizi eiaculavano codici cospirativi che altri agenti avrebbero ricevuto e tradotto in segmenti di senso semantico, i servizi segreti del seme avrebbero così potuto continuare il suo lavoro.

Avrei anche dovuto avere dei colloqui con Pedro (o forse terminarli sarebbe stata la scelta migliore), durante le prossime settimane e discutere con lui degli arrivi dei carichi di cocaina ed eroina dal Messico, dal cartello che rappresentava nei suoi accomodanti abiti ecclesiastici, che gli permettevano di muoversi con una notevole e invidiabile libertà fra le strade della città, travestimenti talari e infiltrazioni nel tessuto sociale giovanile dei quartieri periferici, dove avrebbe organizzato una capillare rete di spaccio metropolitano - Non cacate in chiesa, c’era scritto su un cartello - Voci e annunci e serie di ripetizioni feticistiche e l’odore della stazione la mattina e i corpi dei miserabili stesi per terra e le scie di percezioni invisibili e quelle della luce e le attese immobili e quelle del pensiero in una stasi dell’immaginazione che non ci avrebbe portato da nessuna parte.

Alain se ne era andato e nessuno sapeva più come contattarlo e rimanevano così solo supposizioni e strategie stranianti da applicare ai messaggi che continuavano ad arrivare - Esplodevano gli echi di guerre lontane, le continue crisi in medioriente e forse, un giorno, qualcuno ci avrebbe spiegato cosa fare, come collegare tutti i punti, come intrecciare i lucenti attimi della realtà e della follia, come dirottare la comprensione, come farla finita ed iniziare di nuovo, farla finita per sempre ed estinguerci.

La valigetta lasciata da Freddy vicino a una panchina, sul sedile di un vagone, vicino a un binario. La giornata pigramente si svelava, ho raccolto i pensieri come fossero bombe inesplose, senza dargli peso e importanza, poi misteriosamente sono scomparso. E le voci si sono fatte silenziose, tutte tranne una - Non cacate in chiesa, fratelli - I prossimi obiettivi erano ormai solo sanguinose ipotesi da verificare.


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