martedì 4 dicembre 2012

Amsterdam #11



E' questa distanza a farmi sentire il tuo corpo così vicino.
vuoi del popper? rende l’orgasmo più intenso...
il ragazzo era stato ad una festa su uno dei barconi nella cerchia dei canali ovest, era andato da solo, si era bevuto una heineken in un pub prima di arrivare e si era arrotolato una sigaretta di tabacco, era già notte mentre si dirigeva verso il barcone e le stelle gridavano mute nel cielo le loro canzoni d’amore, sentiva i battiti del suo cuore più forti mentre pensava a lei, che tra poco l’avrebbe rivista, erano un paio di settimane che non si incontravano e
è questa distanza a farmi sentire il tuo corpo così vicino
aveva voglia di abbracciarla e di dirle qualcosa di dolce e delicato, le voleva anche dare una poesia che le aveva scritto, gli piaceva dare poesie alle ragazze di cui si innamorava o che facevano nascere e morire un sentimento dentro di lui. Si fermò all’absinth e bevve un bicchiere di fée verte, poi le cose divennero più lucide e chiare e magiche e misteriose e poi arrivò al barcone e si accese una sigaretta e sorrise ed entrò e la vide che ballava, da dietro, i capelli che le arrivavano sulle spalle, sciolti, si avvicinò senza che lei se ne accorgesse, si avvicinò da dietro e la guardò, senza toccarla, senza far sentire la sua presenza e
è questa distanza a farmi sentire il tuo corpo così vicino
ne annusò l’odore e allora lei si girò e si guardarono negli occhi e lei gli diede uno schiaffo, in faccia, forte, poi sorrise e l’abbracciò e lui sentì il cuore scoppiargli e sentì il suo odore ancora più intenso e la strinse più forte e una volta, mentre erano chiusi in una stanza e lei lo aveva fatto inginocchiare e gli aveva chiesto di masturbarsi davanti a lei mentre gli tirava i capezzoli e lui sentiva il vuoto aprirsi e la libertà sempre più vicina e lei parlava a voce bassa e lui era quasi una settimana che non veniva e tutta quella energia sessuale che gli inondava il corpo di fremiti e follia e pensieri inquieti e lei gli aveva detto che avrebbe contato fino a tre e lui sarebbe dovuto venire, i loro giochi, i loro giochi speciali, i loro giochi violenti e quando la sua voce, dolcemente, aveva detto due, lui aveva incominciato a venire e a sciogliersi in fili di pura luce e a volare e lei gli aveva accarezzato i capelli e con un gesto materno gli aveva avvicinato la testa ai seni ed erano così morbidi e lui non aveva pensato più a niente ed era scomparso in quel contatto e tante volte si era chiesto come potessero quelle sensazioni, quelle emozioni essere così pure...
si sedettero da una parte, la musica era meno forte e loro potevano finalmente parlare, lei gli chiese se gli piacevano le sue scarpe nuove, lui le sorrise, poi si presero per mano e rimasero in silenzio. la felicità erano quelle dita intrecciate.

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