giovedì 14 febbraio 2013

cow


le urla di una madre e una bambina che piange, dall’altra parte del muro.
la faccia bovina di chi mi sta davanti.
gli occhi cerchiati di nero.
una cazzo di faccia pietosa.
cerchi un barlume di qualcosa in quegli occhi.
un fugace attimo di intensità.
acquosi e stagnanti.
il supplizio più grande è ascoltare le stronzate delle persone.
i loro luoghi comuni.
le loro piccole storie, senza averglielo neanche chiesto.
la gente che ti parla convinta che tu voglia ascoltarla.
stronzate.
una dietro l’altra.
prima è l’imbarazzo. poi la noia.
a volte cresce anche un senso di rabbia.

il caldo vento del mare nella mia anima.
i gabbiani che volano.
seduto su quella spiaggia.
ad occhi chiusi.
non c’è nulla e nessuno che possa raggiungermi.

Nessun commento:

Posta un commento

NPK #2

  Le serate a Ostiense, a giugno, che quasi mi ero dimenticato quanto fosse bello uscire al tramonto e bersi una Peroni e sentire la testa f...