lunedì 30 dicembre 2013

liv


c’era un albero e un fuoco e le stelle nel cielo, tra i rami e le foglie quiete di una notte d’estate, c’erano i brividi della tua pelle e mani che ti accarezzavano e il tuo desiderio, un fuoco che ardeva tra gli ulivi e le loro storie, raccoglievi i tuoi sogni e li scioglievi in un abbraccio, una mano tra le cosce, un calore alla bocca dello stomaco, qualcuno ti ha sussurrato parole d’amore, qualcuno ti è scivolato dentro, ricordo i battiti del cuore mentre ti guardavo, ricordo una canzone che ti ha accolto nel mattino dei tuoi diciannove anni, sono rimasto tre giorni a casa, non era un bel periodo, c’era l’amore che bruciava dentro, c’erano i tuoi occhi, le tue immagini, ci sei tu che balli da sola in una stanza, tra i movimenti delle tende e quelli delle tue emozioni, avevo aperto una finestra, facendo entrare il sole, avevo messo di nuovo quella canzone e il mio cuore continuava a sfumare tra le maree dei desideri, sembrava di affogare, l’amore era un’illusione così feroce, in quegli anni, perché la superficie dell’abisso risplendeva ancora di tutti i miei sogni.

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