domenica 9 febbraio 2014

jeanne


eri così giovane, i lunghi capelli e gli occhi chiari di ragazza e amedeo ti faceva ritratti e tu posavi nuda davanti a lui, a volte, i tuoi lunghi capelli e i ritratti che ti faceva, quanta disperata e triste bellezza nel tuo volto e i colori che spargeva sulla tela, pennellata dopo pennellata e le bottiglie di vino in frantumi durante gli alcolici litigi e le grigie ore d’inverno passate per le strade,  nelle botteghe d’arte, nei locali a bere fino al mattino e giorni di miseria e povertà e le lunghe discussioni notturne tra lui e i suoi amici e ti stringevi in una coperta accanto al suo corpo e ti addormentavi e lui ti accarezzava i capelli, i tuoi lunghi capelli e i racconti di maurice, l’ossessione per sua madre e per la bottiglia e le prostitute che lo prendevano in giro e le passeggiate sotto stelle verdi d’assenzio e il tuo ventre che cresceva, giorno dopo giorno, e la tosse che spaccava il petto di amedeo e un amore così puro, assoluto, sincero da fare male, faceva male quel bianco splendore delle vostre anime, così lucente, tra i cartoni e le tele e la sporcizia e le pipe cariche di oppio e lui continuava a dipingere il tuo volto e quanta vita nei tuoi lineamenti e i colpi sordi della tosse e il tuo ventre che ti ricordava in ogni istante quale era l’uomo che avevi deciso di amare e poi il saluto indifferente di un giorno gelido e la morte dei suoi colori e le lacrime sul tuo volto, il tuo meraviglioso volto, lacrime che sembravano non terminare mai e l’aria fredda fuori dalla finestra, le tue mani sul grembo, un ultimo sguardo al cielo, alle nuvole, un ultimo intenso sguardo, poi il vuoto, il nulla e la fine, silenziosa, tremenda, dei tuoi dolci respiri.

Nessun commento:

Posta un commento

freewheelin' #82

  Le notti diventavano più brevi e il sonno si popolava di sogni e fra le loro storie c’eri anche tu, il tuo volto e il tuo corpo ma non i t...