mercoledì 16 giugno 2021

Orgiva #44

Sara suonava il piano nella sua stanza, con la porta chiusa eppure quella musica mi arrivava dritta al cuore e c’era una tristezza nel suo sguardo, in questi giorni, che era doloroso guardare e conoscevo bene il gioco degli amanti e le bugie e le fughe e gli addi e le lacrime e tutto quello che non sarebbe bastata una vita intera per dimenticare e perdonare, perché sembrava che non ci fosse un’altra maniera di amare, che non ci fosse un modo per non lasciarsi ferite e per non ferire - Scivolano ancora le tue dita sui tasti del piano e vorrei quelle dita, adesso, sulla mia pelle, vorrei abbracciarti in silenzio e addormentarmi accanto a te e in ogni atto di resa che trasformiamo in una muta dichiarazione dei nostri sentimenti c’è una melodia di emozioni che ci vibrano dentro, sappiamo bene dove è il luogo in cui risiede il mistero delle nostre essenze, continua a toccare la mia anima come fosse quel piano, in una danza di gioia e dolore, in ogni distanza che mi riavvicinerà a te, in una partitura di lacrime e sorrisi che un giorno abbandonerai per improvvisare armonie solo per il tuo cuore e i segreti di tutti i suoi battiti.



Nessun commento:

Posta un commento

freewheelin' #82

  Le notti diventavano più brevi e il sonno si popolava di sogni e fra le loro storie c’eri anche tu, il tuo volto e il tuo corpo ma non i t...