venerdì 9 settembre 2022

dream #120

 Ci doveva essere una festa popolare sulla Prenestina e così ci stavo andando in macchina ma la strada era tutta dissestata ed era difficile guidare, c’erano lavori ovunque e pensavo che sarebbe stato quasi impossibile trovare parcheggio una volta arrivato a destinazione - Quale fosse non ne avevo idea - Poi intorno era apparsa la campagna mentre l’asfalto della strada continuava a essere in pessime condizioni e nella corsia opposta avevo visto una buca enorme e una macchina che ci era caduta dentro -  In una stanza avevo incontrato mia madre e mio zio e lei era triste e piangeva mentre cercavo di consolarla - In una casa, credo fosse quella di Clarabelle, io e altre persone stavamo organizzando una cena, la casa era molto grande e c’erano delle enormi bottiglie di liquore sistemate dentro una libreria, mi ero proposto di cucinare, come sempre, visto che non sapevo fare altro, qualcuno sarebbe dovuto andare a fare la spesa o forse qualcuno l’avrebbe portata, non era ben chiaro - Mi sono messo a cercare Maria perché sapevo che anche lei era lì ma non riuscivo a trovarla, poi ho visto Eleonora e Matteo seduti  fuori da una finestra, in un terrazzino, quando gli sono arrivato vicino Matteo si è alzato e se ne è andato, senza dirmi nulla, senza salutarmi, allora mi sono messo accanto a Eleonora e le ho accarezzato la mano e lei mi guardava in una maniera molto triste, ripetendo che adesso era troppo tardi - Ci doveva essere un’altra festa vicino a un fiume e c’era gente in piedi intorno a me, ho camminato verso una specie di terrazza fatta con delle canne di bambù, per arrivarci bisognava scendere una scala, il posto era vuoto e così mi sono seduto a gambe incrociate, mi sentivo come se fossi in attesa di qualcosa che doveva iniziare, forse uno spettacolo o un concerto - Poi sono arrivati altri due ragazzi e si sono messi vicino a me, la loro presenza non mi faceva sentire a mio agio, così mi sono alzato e me ne sono andato, lasciando la mia giacca e forse altre cose - Ho camminato ancora e sono arrivato in una radura, pensavo che qualcuno mi stesse seguendo e invece ero solo, c’erano delle capanne e un silenzio assoluto, ho pensato che mi sarebbe piaciuto vivere in quel luogo, mi sono seduto sotto un albero, ho chiuso gli occhi e sono diventato quello stesso silenzio.

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